Nuovo guardaroba per i vigili urbani

Cambio di guardaroba per i vigili urbani veneziani: «Speriamo che comprino capi decenti, non come i giacconi “gialli” che ci hanno dato anni fa che s’inzuppano d’acqua: ho dovuto buttare via un cellulare che avevo in tasca, una volta, perché non sapevo che fossero spugne», sorride amaro il sindacalista Diccap Luca Lombardo. Tant’è, tra tanti tagli, almeno le nuove divise arriveranno. Il dirigente Gianni Paganin ha, infatti, firmato una serie di ordini di spesa per 300 mila euro: 50 mila andranno per l’acquisto di 740 pile antifreddo con cerniera al petto e 1850 magliette polo; 33 mila euro per l’acquisto di 42 giacconi da motociclista invernali e 84 giubbini nautico estivi; 107 mila euro per rifornire gli armadi dei vigili urbani veneziani con 370 “combinazioni operative”, ovvero la dotazione completa di una giacca, due pantaloni, calzamaglia termica per l’uso invernale dei pantaloni. Poi, ovviamente, le scarpe: 59 mila euro per comprare 42 stivali motociclisti estivi e 42 invernali, nonché 370 stivaletti di sicurezza anfibi per tutti gli altri vigili. Per i fornitori, si farà una gara tra cinque “invitati”. Infine, per acquisti dell’ultimo minuti in emergenza taglie, un budget di 20 mila euro, questa volta con affidamento diretto dell’incarico alla ditta Squillante di Mestre; e 11 mila euro per 255 berretti con gradi (e due foderine di ricambio), confezionati dalla ditta Diadema.
Divise (attese) a parte, il clima tra i vigili resta teso, dopo i tagli alle indennità per notturni, straordinari, festivi, seguiti allo sforamento del patto di stabilità: riduzioni nell’ordine di 350 euro al mese alla parte accessoria degli stipendi, con il rischio che si vada oltre. «Una certezza, in pratica», commenta ancora Lombardo, «se il governo non cambia le sanzioni per Venezia, a giugno saranno finiti i fondi per la produttività e salteranno altri 200 euro al mese». (r.d.r.)
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