Nuova lettera: «Isabella in una cisterna»

L’omicidio della segretaria. Un’altra missiva indica il luogo dove si trova il corpo. Cento reperti analizzati dal consulente

PADOVA. La verità è che le ricerche del corpo di Isabella Noventa non si possono fermare. In questo giallo che dura ormai da quattro mesi, il ritrovamento del corpo non è più soltanto un elemento utile per gli accertamenti di polizia giudiziaria. È la gente che lo vuole. Ed è questo il motivo per cui stanno arrivando lettere con importanti indicazioni per continuare le ricerche.

Nella lettera anonima recapitata all’avvocato Gian Mario Balduin vengono indicati il lago di Padova (a Padova Est) e l’ex ristorante “Le Padovanelle”. Ora però c’è una nuova lettera, stavolta firmata e scritta da un padovano che non si vuole nascondere: è un collega di lavoro di Freddy Sorgato e indica alcune cisterne in zona San Lazzaro. Vuole parlare con gli inquirenti.

Per la scomparsa della segretaria cinquantacinquenne sono finite in carcere tre persone, tutte accusate di omicidio premeditato in concorso. Sono Freddy Sorgato (ex fidanzato di Isabella), la sorella Debora Sorgato e la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco. Freddy sostiene di avere ucciso la donna nel corso di un gioco erotico estremo. Debora tace. Manuela incolpa Debora. In questa situazione sarebbe importantissimo trovare il cadavere per cercare di scoprire cos’è successo realmente.

L’ultima lettera recapitata all’avvocato Balduin è stata scritta da una persona che conosce Freddy per lavoro. Ha consegnato all’avvocato tutti i suoi riferimenti e dice di voler parlare con chi dirige le indagini. Nella missiva ha indicato anche alcune cisterne in zona San Lazzaro, non molto distante quindi dal lago di Padova.

La Squadra mobile, diretta dal primo dirigente Giorgio Di Munno, sta valutando tutte le segnalazioni e non è escluso che tra qualche giorno vengano organizzate nuove ricerche.

«Il corpo di Isabella non è uscito da Noventa Padovana, me lo sento», commenta invece il fratello Paolo Noventa. «L’hanno nascosta nella zona ovest di Noventa. Bisogna controllare pozzi, cisterne, luoghi che Freddy conosceva».

Inatnto sono cento i reperti analizzati dalla professoressa Luciana Caenazzo, una tra i maggiori esperti genetico forensi italiani, in pratica l’intero primo piano della villetta di Freddy in via Sabbioni a Noventa Padovana. Si va dagli stracci agli asciugamani, dalle coperte in pile ai rotoli di carta assorbente, dai tappetini ai sifoni degli scarichi, dalla moquette a un carrello porta pacchi. Ma anche il filtro della lavatrice e persino un’orma di scarpa sulla scala. Tutti oggetti trovati tra cucina, bagno, salotto e ricoveri attrezzi.

I quesiti della consulenza erano chiari: ci sono tracce biologiche riconducibili (e se sì, quali) a Isabella Noventa, Manuela Cacco e Debora Sorgato? La risposta è chiara e lo dice il consulente del pm, Luciana Caenazzo: nessuna traccia di sangue, nessuna traccia biologica che ha portato a trovare un dna con quelli in comparazione. Esaminata anche la Golf in uso a Debora: pure qui non sono state trovate tracce di Isabella. E la vecchia Fiat Punto di Freddy? Non era oggetto di questa specifica consulenza fatta in contraddittorio con le parti. Delle indagini nella vecchia Fiat sono state compiute, ma non hanno portato a nulla. Il dna maschile che era stato isolato prima di questa consulenza appartiene a Paolo Noventa. Un particolare che non ha nessuna valenza investigativa visto che Paolo è stato nella villetta di Freddy all’indomani della scomparsa di Isabella a chiedere conto dove fosse finita sua sorella. L’ha detto sin dal primo momento. Con la consulenza che non ha dato gli esiti sperati dagli inquirenti e con il corpo di Isabella che non si trova, restano solo le due confessioni di Manuela e di Freddy.

Carlo Bellotto

Enrico Ferro

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