Nuova caserma Perissinotto ieri l’apertura della stazione

SAN STINO. Toccante cerimonia di inaugurazione ieri mattina della nuova stazione dei carabinieri di San Stino di Livenza, dedicata ad Antonio Perissinotto, morto in battaglia in Somalia il 24 aprile del 1936 (le sue spoglie sono custodite al cimitero di Caorle). Largo Trieste era chiuso al traffico per ospitare il palco della cerimonia, i carabinieri di tutte le stazioni e compagnie del Veneto orientale e rappresentanti di polizia di Stato, guardia di finanza e polizia locale. Presente il pubblico ministero di Pordenone, Federico Facchin.
Era schierato un picchetto di formazione composto da militari del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto”, i gonfaloni dei Comuni di San Stino di Livenza e Torre di Mosto (comune su cui si estende la vigilanza dei militari sastinesi), i labari dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei delegati della rappresentanza militare e di una rappresentanza di marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri dei reparti territoriali del Comando Provinciale di Venezia. A fare gli onori di casa Edoardo Barozzi, comandante di stazione, accompagnato dal maggiore Michele Laghi, comandante della compagnia di Portogruaro.
Dal palco hanno preso la parola i sindaci, gli amministratori regionali; il comandante provinciale Claudio Lunardo e il generale Giuseppe La Gala, comandante della Legione Veneto che ha ringraziato le comunità di San Stino e Torre di Mosto, e anche gli amministratori regionali per il contributo fornito alla realizzazione della nuova caserma. Una volta era stata scuola dell’infanzia, scuola media, scuola di avviamento professionale e sede di associazioni di volontariato. Don Corrado Tombolan, cappellano militare, ha impartito la benedizione. La nipote di Antonio Perissinotto, Severina, ha scoperto una lapide in onore dell’eroe caduto durante la campagna coloniale, costata la vita a 208 carabinieri. L’Arma è presente a San Stino fin dal 1883. La nuova stazione Antonio Perissinotto ha due piani, un ampio parco auto, appartamenti per i militari e una cella di sicurezza. —
Rosario Padovano
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