Nubifragio su Oriago una ventina di strade e garage allagati L’ira dei residenti

/oriago
Nubifragio a Oriago e una ventina di strade finisce allagate con proteste da parte dei residenti che hanno riportato danni in scantinati e seminterrati, a oggetti e mezzi. Sulla frazione di Mira sono caduti in pochi minuti 50 millimetri d’acqua. La rete di scolo è andata letteralmente in tilt e, strade già allagate negli anni scorsi, sono finite nuovamente sott’acqua. Si tratta di via Liguria, via Lago di Braies, via Marmolada, via Risorgimento e laterali, via Monte Catone, via Monte Rosa e via Monviso, via Caleselle e le strade collegate, via Lago di Misurina, via Valmarana, ma anche la zona di via Sabbiona. Il temporale è arrivato verso le 15 e si è concentrato in una zona precisa del territorio mirese.
I residenti, però, sono imbufaliti e, stivali alle ginocchia, si son dati da fare per portare fuori dai magazzini e seminterrati pieni d’acqua oggetti e mezzi. Alla storia della bomba d’acqua però non ci credono affatto.
«Questa è stato», spiega Bruna Scantamburlo residente in via Lago di Misurina, «un forte temporale. Certo ha piovuto forte e, come sempre quando piove così, la strada va sott’acqua. I tombini non ricevono perché forse vengono fatte male le manutenzioni. C’è un palazzo in questa strada che finisce regolarmente sott’acqua con garage e seminterrati quando piove. La gente è arrabbiata».
Anche Maurizio Saccon protesta. «È assurdo che si dia la colpa al meteo», dice, «qui non ci troviamo con i danni in casa ed è da decenni che protestiamo contro una situazione ciclica. Arriva la forte pioggia e di nuovo tutti sott’acqua, assurdo». Giannino Boscaro se la prende con il Comune e il Consorzio di Bonifica. «Se fossero stati fatti nel corso dei decenni lavori a regola d’arte queste cose non succederebbero: è da decenni che ci promettono la messa in sicurezza idraulica di Mira e Oriago e siamo ancora al punto di partenza». I cittadini si chiedono a cosa siano serviti tutti gli interventi che sono stati fatti dal 2007 in poi, dopo cioè i disastrosi allagamenti di quell’autunno. Per far fronte ai danni venne nominato anche un commissario straordinario per gli allagamenti, l’ingegnere Mariano Carraro e di interventi anche consistenti in termini di finanziamenti ne sono stati fatti parecchi: aree golenali, ricalibratura di canalette e da ultima la sistemazione della botte sifone a Dogaletto.
Anche stavolta non è bastato. Via Valmarana a Mira Porte, a ridosso dell’omonima villa del Palladio, era ridotta ieri pomeriggio a un canale con l’acqua alta 20– 30 centimetri. Danni dal maltempo ci sono stati a Malcontenta, dove un albero in via della Stazione è stato abbattuto. A Marghera come è al solito è finita a mollo, a Catene, via del Ciliegio. Il Comune di Mira, con il vicesindaco Gabriele Bolzoni, l’assessore all’ambiente Maurizio Barberini si sono subito interessati a quello che era successo, attivando immediatamente la Protezione civile. L’assessore Barberini parla però di fatto imprevedibile. «Sono caduti», dice, « 50 millimetri d’acqua in pochi minuti su Oriago quando al Macchinon a Dogaletto solo 20. Capiamo i disagi delle persone ma una precipitazione così intensa in una zona specifica non poteva non provocare problemi. In zona Olmo Trescievoli i sottopassi non erano allagati. Quello che deve essere chiaro è che, controlleremo sempre più se le manutenzioni di fossati e scoli vengono fatti regolarmente dai privati». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia