Nubifragio, alberi sradicati e danni cinquanta interventi in poche ore

Mestre
Il cielo che d’improvviso diventa nero, con nuvoloni carichi di pioggia e fulmini.
Alle 18.30 per circa mezz’ora è «venuto giù il mondo» anche in provincia di Venezia.
Il maltempo che con la violenza di una bomba d’acqua aveva poco prima colpito la provincia di Padova, si è spostato sul Veneziano ed è stato un tardo pomeriggio di gran lavoro per i vigili del fuoco, alle prese con circa una cinquantina di richieste di intervento.
Nessun ferito, nessun danno ad abitazioni e foto che mostrano un cielo nero e minaccioso con il fronte del violento temporale ad avanzare, veloce, con pioggia e vento. Le prime chiamate di richiesta di soccorso ai vigili del fuoco sono arrivate da Dolo, Annone Veneto, San Stino di Livenza, Mirano. Segnalati alberi pericolanti sulla rotatoria Romea sulla Strada statale 309 a Marghera, nel Comune di Venezia. Alberi caduti a Spinea, come in via Giordano Bruno e poi in via Miranese a Mestre. Interventi analoghi a Campagna Lupia, in via Barbarigo a Paluello di Stra.
E ancora interventi a Mirano, Mira, Cavarzere, Santa Maria di Sala, Fiesso, Spinea, Vigonovo, Camponogara, Salzano e a Vigonza, il confine con la provincia di Padova dove i danni sono stati maggiori. Nel Padovano oltre agli allagamenti e all'abbattimento di alberi e cartelli stradali, il nubifragio ha creato scompiglio tra le bancarelle del mercato delle piazze, nel centro storico. Smentito dall’azienda sanitaria Ulss 3 Serenissima il blocco di uno degli accessi al pronto soccorso di Dolo per la caduta di alcuni alberi. Sono caduti alcuni rami, ci è stato spiegato, che non hanno causato alcun problema per le ambulanze in servizio al Pronto Soccorso.
I paesi più colpiti dalla furia del vento e della pioggia sono stati Fiesso e Dolo. A Dolo due alberi sono caduti nell’area di via Pasteur a ridosso degli impianti sportivi e dell’uscita delle ambulanze dall’ospedale. Altri grossi rami sono venuti giù in via Arino. Sempre in Riviera è stato segnalato un problema a un cavo elettrico sulla regionale che attraversa Fiesso d'Artico.
Un fortunale e grandine si sono abattute su Chioggia, litorale e frazioni verso le 18.30. Fuggi fuggi dalla spiaggia con bici e motorini impazziti che facevano zig zag tra le auto in coda. Traffico intenso sul ponte translagunare con auto che procedevano a passo d’uomo per la scarsissima visibilità. Molti i danni, ma non di grave entità. Rami spezzati, insegne cadute, bici parcheggiate rovinate a terra e tendoni piegati. A Valli in tilt i ripetitori della Wind on telefoni rimasti isolati ben oltre il momento del temporale. Gli standisti della Sagra del pesce sono corsi a mettere al sicuro le attrezzature. Annullati alcuni eventi sulla spiaggia.
Una vera e propria bomba d’acqua si è abbattuta ieri sul Miranese. Spinea, Martellago e Mirano sono stati i Comuni maggiormente colpiti. Piazza Rosselli, a Spinea, è rimasta sommersa sotto 40 centimetri di acqua: i tombini non sono infatti riusciti a far defluire la pioggia che per oltre un’ora non ha dato tregua. Stessa situazione in via Capitanio e via Solferino. A Mirano si è sfiorata la tragedia. All’inizio di via Giudecca, vicino all’incrocio con via dei Pensieri, il vento è riuscito a sradicare un albero secolare che è precipitato in mezzo alla strada sfondando il cancello di una casa. Per fortuna, in quel momento, nessuno stava percorrendo in macchina la via che porta al centro di Mirano. Altri alberi sono caduti in via Accoppè Fratte, a Campocroce, dopo l’incrocio con via Caorliega. Il nubifragio si è abbattuto anche su Martellago, dove ieri era prevista la Notte Rossa. Gli organizzatori hanno deciso di rimandare l’evento che verrà recuperato sabato prossimo. Nessun rinvio, invece, per il Mirano Summer Festival. —
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