Nonno sprint, scatta la denuncia

San Donà. L’autovelox immortala un motociclista dall’aspetto più giovane

Quarantenne del Sandonatese sfreccia in sella dell’Harley Davidson a 85 all’ora dove vige il limite dei 50. Ma, pizzicato dall’autovelox, dichiara che alla guida del mezzo c’è un parente, presumibilmente il padre, di anni 74. Il problema è che la foto che lo ha immortalato, tutto fa pensare ma non che il centauro sia un settantenne seppur aitante.

La vicenda è accaduta a Vedelago e ora potrebbe avere conseguenze molto pesanti per i due protagonisti, anche due anni di carcere. I fatti si sono svolti nel giugno scorso: un quarantenne abitante nel Sandonatese viaggia con la sua Harley lungo via Marconi. Ma è un po’ troppo veloce e, puntuale, scatta l’autovelox. Come prevede la prassi, la polizia locale di Vedelago manda il verbale all’intestatario del mezzo con la richiesta di inviare la copia della patente di chi fosse alla guida. Sono 159 euro di multa e la cancellazione di tre punti. Ma quando arriva tutta la documentazione i vigili rimangono sorpresi. Infatti si dichiara che quel 21 giugno alle 15.48 alla guida c’era un signore di 74 anni, stesso cognome e stesso indirizzo dell’intestatario: con tutta probabilità un parente, se non il padre. Gli agenti si guardano perplessi e controllano la foto con tanto di ingrandimento. E c’è un altro particolare strano: la firma apposta sulla dichiarazione non sembra affatto quella della patente. Pertanto scatta la denuncia per entrambi per falso ideologico in concorso, cosa che può costare fino a due anni di reclusione.

Si tratta ora di verificare se il settantenne sia stato o meno consapevole della comunicazione dei suoi estremi. Perché se non fosse così l’intestatario della moto rischia ben di più. Il caso riporta alla mente un altro episodio analogo, sempre accaduto in via Marconi, e sempre riguardante un motociclista beccato a 115 all’ora: il quale aveva dichiarato che alla guida c’era la nonna di 82 anni.

Davide Nordio

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