«Non sapeva nuotare, andava controllata»

Mira. La tragedia della bimba annegata mentre era in colonia a Bibione. La mamma di Sabine: «Li avevamo informati, vogliamo giustizia»
MIRA. «Mia figlia non sapeva nuotare lo avevamo detto ai responsabili della colonia estiva quando è stata portata a Bibione dal comune di Mira. Nelle schede informative che sono state preparate per tutti i bambini, questo fatto era scritto. Ora vogliamo capire perchè quei bambini non sono stati guardati a vista o i sorveglianti non sono scesi in acqua con loro, se sapevano che altri bambini, compresa Sabine, non erano capaci di nuotare». A parlare è la mamma della piccola Sabine, annegata a 7 anni a Bibione.


Therese Osomba, 39 anni, ora vuole chiarezza. L'autopsia del medico legale ha confermato che c'era acqua nei polmoni della bambina che insomma quando è finita sott'acqua era viva e ha cercato di respirare. Nei guai sono finiti i due educatori che accompagnavano i bambini della colonia Cif: sono indagati per omicidio colposo. A Mira, dove abita la famiglia originaria del Cameroun, i genitori della piccola sono disperati. «Sabine - racconta la mamma Therese - non era mai stata al mare. Era molto ansiosa di poter fare un bagno. Era evidente che andava sorvegliata con maggior cura visto che gli educatori sapevano che lei non era capace di nuotare. L'ho detto io stessa ai responsabili ed era noto nelle schede informative sui piccoli. Se dei bambini sono in acqua è facile perderli di vista. C'era poi la bandiera rossa per il gran vento e l'acqua era davvero fredda. In quelle condizioni non sarebbero dovuti nemmeno scendere in acqua». «Ora voglio capire perchè questo è accaduto - aggiunge la mamma -. Mia figlia, se ci fosse stata più attenzione, ora non sarebbe morta». Anche il papà della piccola, Doudionne, operaio alla Speed Line è deciso ad andare avanti.


I coniugi Osomba agiranno anche legalmente contro chi verrà individuato come responsabile della tragedia. «Siamo attendendo - spiega il papà - di acquisire tutti gli atti del caso. Poi agiremo legalmente per ottenere giustizia. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare». La solidarietà alla famiglia Biloa Osomba è arrivata da più parti. Anche il sindaco di Mira Michele Carpinetti ha parlato spendendo parole di affetto per la bimba durante l'ultimo consiglio comunale. «È una tragedia - ha detto - che ci colpisce immensamente». Ora la famiglia Osomba ha il sostegno psicologico e concreto dei servizi sociali del comune. La bambina aveva insegnanti di sostegno per facilitare il suo inserimento linguistico. I funerali della piccola si terranno in Camerun e non sono ancora stati fissati. Si attende il via libera della magistratura. A Mira, prima del viaggio in Africa, si terrà comunque una cerimonia funebre.
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