«No allo stop immediato Sì agli approdi diffusi a Marghera, dal 2022»

Avanti, ma con giudizio e senza toccare il lavoro. Il vicesindaco Andrea Tomaello mette le mani avanti sul decreto che il governo si appresta a varare sulle grandi navi. Sì a una soluzione, purchè non affrettata e non a scapito dei lavoratori che ruotano attorno al porto, che giusto ieri hanno fatto sentire la propria voce con l’appello rivolto al governo Draghi.

«Apprezzo la volontà del Governo Draghi di trovare quanto prima una soluzione al problema grandi navi – spiega il vicesindaco – da dopo il decreto Clini-Passera, questo governo grazie anche alla Lega è sicuramente il più attivo e attento ai problemi di Venezia. Dopo nove anni di attesa non dobbiamo però dare soluzioni affrettate che vadano a scapito dei lavoratori. Per noi la soluzione rimane quella di Porto Marghera, prima temporanea nel porto commerciale e successivamente nel canale industriale nord. Per quest’anno, vista la situazione pandemica e la crisi del lavoro, non possiamo permetterci uno stop immediato che significherebbe un problema sociale per il porto e per la città che solo ora, dopo 19 mesi, sta vedendo un po’ di ripresa. Le navi che arriveranno fino a fine estate saranno poche rispetto al normale, penso che sia opportuno lasciar lavorare la Marittima, dando un po’ di respiro agli operatori, e dalla stagione 2022 ripartire invece da Porto Marghera e dagli approdi diffusi. No ad uno stop immediato, si ad una soluzione efficace e certa per il 2022».

Tomaello propone dunque una moratoria, che mantenga il traffico crocieristico programmato per quest’anno e faccia scattare ogni nuova soluzione a partire dall’anno prossimo. —



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