No alle grandi navi: «Battello panoramico al posto dei mostri marini»

VENEZIA. Immaginatevi un “bateau mouche” che fluttua sul Canale della Giudecca, realizzato con una piattaforma che ruota lentamente e che mostra al turista le meraviglie della città. Oppure un altro battello, ma questa volta con i posti sistemati come se fosse la platea di un teatro, con vista mozzafiato su piazza San Marco.
Come vedete, Pier Luigi Beggiato, responsabile dell’Hotel Metropole, non si è fermato soltanto a esprimere il suo disaccordo contro il passaggio delle grandi navi, ma ha pensato a una soluzione da proporre come alternativa allo scavo di nuovi canali. I suoi battelli, che richiamano alla mente il teatro galleggiante di Aldo Rossi in versione più futuristica e rivolta al pubblico di turisti, potrebbero addirittura portare più lavoro nel campo business grandi navi. La sua idea per allontanare i “mostri marini”, è quella di fare arrivare i passeggeri nell’attuale stazione marittima per appoggiare i bagagli, un po’ come avviene quando si arriva in aeroporto e si depositano le proprie valigie. A questo punto arrivano i vaporetti immaginati da Beggiato che, chissà, un giorno magari potrebbero davvero essere realizzati. Le persone montano in queste imbarcazioni panoramiche, gustandosi una passeggiata munita di auricolari che raccontano la storia della città, dei suoi monumenti e della chiese.
La mini crociera, della durata quasi due ore, farebbe lo stesso tragitto delle grandi navi, ma sarebbe in formato umano e non mastodontico. «L’idea dei battelli futuristici», racconta Beggiato, «mi è venuta in mente proprio alla Fenice, pensando a Venezia come un palcoscenico da ammirare». Questi attraccherebbero in una piattaforma accanto al Mose o nelle sue vicinanze dove le grandi navi sono approvvigionate di tutto punto e aspettano solo i passeggeri.
Insomma, una gamma di proposte che riportano al centro della questione il problema tanto discusso che ha visto nell’ultima protesta del comitato “No grandi navi” una forma di contestazione fisica, apprezzata anche da Beggiato: «Secondo me bisogna organizzare una raccolta per pagare tutti insieme le multe. Sono disponibile a partecipare a un’eventuale colletta», prosegue, «anche se il Comune dovrebbe farsi carico della somma dato che hanno difeso la città».
Dall’alto dei suoi 80 anni, ma soprattutto, di fronte a tutta l’esperienza accumulata, Beggiato non si fa scrupoli a dire che se ne vuole andare da questo Paese dove non si pagano le tasse: «Se mi permetto di dire quello che penso», ha affermato, «è perché non ho interessi a riguardo e pago tutte le tasse fino all’ultimo centesimo e ho fatto sempre il massimo per diventare un grande uomo... Ce l’ho fatta anche perché vicino a me non solo ho una grande donna come Hanni, mia moglie, ma anche una grandissima figlia, Gloria».
Nell’ultimo periodo Beggiato ha reso manifesto il suo pensiero contro le grandi navi, ma è rimasto deluso dal fatto che nessuno degli albergatori di cui è stato presidente, lo ha chiamato per dimostrare la propria solidarietà: «Mi ha chiamato solo un’albergatrice del Lido, nessun altro», conclude. «Purtroppo in questa città il livello di età è altissimo, tutti pensano alla propria bottega e non al futuro e a cosa lasciamo, ma io vado avanti perché amo Venezia».
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