«Niente più palestra per l’arrampicata? Costretti a chiudere»

SPINEA. Quasi 500 atleti, cinque finalisti nazionali e una duplice campionessa regionale in carica che rischiano, a fine 2020, non solo di restare senza una palestra ma, per le spese che la società dovrebbe sostenere, di non avere nemmeno più una squadra di appartenenza. Il presidente della Gam Spinea Arrampicata Stefano Marchiante, in carica da giugno dell’anno passato, è chiaro e perentorio nella replica al Comune di Spinea che non ha concesso il rinnovo per altri cinque anni alla convenzione che assegnava alla società l’uso in esclusiva della palestra al Graspo d’Uva, da loro attrezzata fin dal 2015 con le strutture idonee alla pratica sportiva interamente a loro spese.

«All’interno della struttura, che abbiamo in convenzione dal 2015, ci sono pareti attrezzate costruite su misura per almeno 100 mila euro. Staccarle, spostarle e adattarle ad altro luogo è una spesa per noi come società insostenibile, e un cambio di palestra potrebbe portarci anche alla chiusura, bloccando l’attività di oltre 500 persone, tra le quali almeno una decina a livello nazionale. Quello che dispiace è che da settembre sto provando a contattare uffici e assessore per parlare del nostro futuro, ma senza risposta: però quando si è trattato di venire in palestra per farsi belli premiando la nostra campionessa regionale erano tutti presenti».

Nemmeno la ventilata possibilità di accorpare la palestra in uso ad un’altra società soddisfa il presidente: «Oltre alle strutture già montate il resto del campo è ovviamente occupato dai tappeti speciali per attutire eventuali cadute. Se devono spostare qualcuno, che piuttosto partano con chi ha poco materiale, di facile movimento e dal basso costo». La società ha ripreso gli allenamenti ma sta valutando come comportarsi per il resto della stagione sportiva.

«Dobbiamo partire da una semplice considerazione», spiega la sindaca Martina Vesnaver, «e cioè che non è nostra intenzione sfrattare nessuno, specie una società così particolare, unica e importante per il territorio. Dobbiamo però tenere conto che il Comune non può assolutamente concedere esclusive, dato che bisogna dare a tutti le stesse opportunità, Stiamo già valutando, anche con l’associazione nazionale dell’arrampicata e dei possibili sponsor, come risolvere al meglio la situazione e concedere a tutti i richiedenti lo spazio migliore possibile». —

Massimo Tonizzo

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