«Nei fumi del crematorio diossine e mercurio»

MARGHERA. Forno crematorio di Marghera, residenti sul piede di guerra. A presentare un'interrogazione al sindaco Brugnaro e agli assessori competenti, è il consigliere comunale Matteo Senno, il quale accende i riflettori su una questione sentita dai cittadini e sulla necessità di «un adeguato monitoraggio del la qualità dell'aria per tutelare la salute e il benessere dei residenti».
«Nel cimitero di via delle Querce» scrive «è attivo un forno crematorio composto da due impianti, risalenti uno agli anni Settanta e uno agli anni Novanta». Chi risiede vicino al forno, subisce dei disagi, che si fanno sentire a seconda del periodo. «Col tempo» spiegano alcuni residenti «l'aria ci sembra più insalubre, siamo preoccupati perché abbiamo fatto eseguire delle analisi private e i risultati sono stati anomali, è stata riscontrata la presenza di diossine e anche di mercurio».
Gli abitanti annunciano un esposto alla Procura della Repubblica. «L'età degli impianti», si legge nell'interrogazione, «influisce sull'efficienza di esercizio di questi ultimi, sia su quella di abbattimento degli inquinanti in uscita. Si tratta di impianti che se non manutentati ad intervalli regolari emettono quantità considerevoli di diossine e a volte anche metalli pesanti e altri inquinanti».
Il consigliere raccoglie le lamentele dei residenti che « hanno denunciato che quando i forni sono in funzione, l'aria è irrespirabile». Senno tira in ballo la disciplina per l'autorizzazione unica ambientale, la sua regolamentazione e la competenza della città metropolitana in materia. «L'autorizzazione all'esercizio dell'impianto è scaduta » scrive ancora «ma la procedura indica come, in assenza di modifiche, si possa continuare a lavorare con gli stessi limiti richiesti dall'autorizzazione senza sanzioni».
«A breve» fa sapere Senno «verrà effettuato il "revamping" del forno più giovane, ossia la ristrutturazione tecnica e il parziale rifacimento, lavorando con il forno più vetusto fino al completamento dei lavori». Da qui la richiesta del consigliere di conoscere «i valori sulle emissioni e i dati sulla frequenza dell'attività dei due forni crematori in funzione», ma anche di monitorare tutta la partita.
«So che la gestione dei forni è eseguita con rigore da Veritas» interviene il presidente di Marghera, Gianfranco Bettin «e nel rispetto della normativa, molto precisa in materia. È però sempre utile avere la massima chiarezza, pertanto spero che anche noi siano girati i dati. Anche l'hanno scorso abbiamo chiesto delucidazioni, su segnalazione di qualche abitante, e ci sono state date. In merito al funzionamento del vecchio impianto nella fase transitoria di ristrutturazione, è importante avere una maggiore informazione».
Marta Artico
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