Negozio “Signor Blum”

Francesca Bampa, Francesca Grandesso e Laura Turchetto, come dire “Signor Blum”: più che un negozio, una storia di amicizia e ideali comuni che dura da 43 anni. Ora il sogno è racchiuso in un piccolo negozio “de canton” a San Barnaba, dove si trovano giocattoli componibili, soprammobili, orologi e facciate di palazzi in miniatura. E sempre tutto in legno.

In questi anni l’attività si è spostata spesso. All’inizio i soci erano quattro, amici e amiche che si erano conosciuti negli ambienti universitari. La voglia di creare manualmente aveva contagiato molti dei giovani di quegli anni. Venezia in quel fine anni Settanta era percorsa da un gran fermento culturale, trascinato successivamente dal Carnevale di Maurizio Scaparro.

Signor Blum prende il nome dal personaggio di una striscia di fumetti americani, trasformato pensando al rumore che fa un oggetto che cade in acqua. All’inizio i ragazzi del Signor Blum collaborano con artisti internazionali, per realizzano opere notevoli come il Cavallo di Ludovico De Luigi. Ma non mancano neanche i burattini di Fortunato Depero. Sono gli anni in cui il gruppo si allarga e i soci diventano sette.

Piccoli oggetti

In quel periodo i lavori sono notevoli anche nelle dimensioni e vengono apprezzati dai turisti che arrivano a Venezia. Poi, con il cambiare del tipo di visitatori, cambia anche l’offerta delle tre socie rimaste del gruppo iniziale. Infatti, la maggioranza dei turisti dell’ultimo decennio viaggia low cost e su questo tipo di voli le compagnie non caricano oggetti di grandi dimensioni. Da qui la necessità di realizzare piccoli oggetti e giochi che possono stare in valigia. La cura nella realizzazione e l’originalità sono però sempre le stesse. —

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