Negozi a Venezia, ben 99 chiusure e altrettante aperture. Il saldo 2021 è pari a zero

La sfilza di vetrine spente, soprattutto nelle Mercerie e lungo le vie dello shopping, sarebbe dunque frutto di una serie di coincidenze quali il cambio di inquilini, un restauro, il passaggio di proprietà, e sicuramente il blocco merceologico a Rialto e San Marco dove possono aprire soltanto botteghe di un certo livello
M.p.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 11.12.2019.- Cupole della Basilica di San Marco.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 11.12.2019.- Cupole della Basilica di San Marco.

VENEZIA. Novantanove esercizi commerciali hanno spento le luci per sempre, altrettanti hanno iniziato la loro attività. Nel 2021 il saldo tra aperture e chiusure dei negozi di vicinato (abbigliamento, souvenir, alimentari) è praticamente pari a zero, con un piccolo dato positivo per le isole.

Secondo i dati di Venis, infatti, sono stati complessivamente 99 gli esercizi commerciali che hanno abbassato la saracinesca in centro storico, altri 69 in terraferma e sette nelle isole. Le nuove aperture, tuttavia, hanno pareggiato le perdite: 99 i negozi di vicinato che hanno aperto in centro storico, 76 in terraferma e altri 17 nelle isole.

La sfilza di vetrine spente, soprattutto nelle Mercerie e lungo le vie dello shopping, sarebbe dunque frutto di una serie di coincidenze quali il cambio di inquilini, un restauro, il passaggio di proprietà, e sicuramente il blocco merceologico a Rialto e San Marco dove possono aprire soltanto botteghe di un certo livello.

«Questa è la realtà», spiega l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga, «e nelle isole addirittura il dato cresce. Per le vetrine vuote in centro storico giocano più elementi, a cominciare dal fatto che, impedendo l’apertura di take away e chincaglieria, i proprietari dei fondi in zona Rialto e San Marco ora possono fare più fatica ad affittare. Sicuramente il ricambio è un po’ più lento». La crisi, tuttavia, c’è e proprio per puntare il dito contro l’alto numero di botteghe ormai vuote, nei giorni scorsi l’artista Freak of Nature ha censito i negozi del centro storico rimasti vuoti segnalandoli con strisce di bambù stilizzato dipinto sulle vetrine.

È stato censito dall’artista un centinaio di botteghe marchiate di verde, anche se in realtà i fondi rimasti vuoti sono molti di più. Da Piazza San Marco alle Mercerie, in quelle che un tempo erano le vie dello shopping dove i grandi marchi si mettevano in coda per avere uno spazio, ora si conta un’insegna spenta dopo l’altra.

Il blitz notturno di Freak of Nature ha voluto proprio denunciare una situazione che sta svuotando la città.

Dopo l’acqua granda del 12 novembre 2019, i due anni di pandemia con la città senza turisti, hanno dato il colpo di grazia a molte aziende anche a causa del caro-affitti.M.P.

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