Nasce in un'azienda di Mestre il telescopio Alma per il Cile
La Eie di via Torino fa parte del gruppo internazionale di aziende che guidano il progetto da 1,3 miliardi

MESTRE. Parte da Mestre la progettazione della tecnologia più avanzata per la realizzazione del radiotelescopio Alma. Eie (European Industrial Engineering) Group srl, sede in via Torino, rappresenta il fulcro della parte europea del progetto scientifico realizzato insieme a Usa e Giappone.
Con Eie, in partnership, ci sono la italo-francese Thales Alenia Space, la tedesca Mtm e a coordinare la Eso (European Southern Observatory). Si tratta di un importante esempio che colloca la nostra città non solo ai vertici della crisi industriale nazionale (con il caso Marghera), ma anche sul podio della ricerca e dell'innovazione internazionale.
Entro la primavera del 2013 sarà completato Alma (Atacama Large Millimeter Array) un mastodontico radio telescopio costituito da 66 antenne che saranno installate in Cile, su un pianoro desertico a 5.000 metri sul livello del mare, vicino a San Pedro de Atacama, citata dal Luis Sepulveda de
Le rose di Atacama
. "Alma - ha spiegato il presidente di Eie, Gianpietro Marchiori - ha il compito di osservare l'universo sulle lunghezze d'onda millimetrica e submillimetrica, circa mille volte di più della lunghezza d'onda della luce visibile".
Il mastodontico sistema renderà così possibile studiare gli oggetti celesti molto freddi, invisibili ai telescopi ottici, come le dense nubi cosmiche di polvere e gas dalle quali si formano le stelle e i pianeti. Inoltre, Alma offrirà la possibilità agli astrofisici di esplorare lo spazio a distanze decisamente maggiori rispetto a quelle consentite dai telescopi attuali. Delle 66 antenne, 25 sono state assegnate alla Eie con i suoi partner europei, 25 agli Usa e 16 al Giappone.
Si tratta di un progetto dal costo di ben 1 miliardo e 300 milioni di euro, finanziato al 40 per cento dall'Europa tramite l'Eso, al 40 per cento dagli Stati Uniti attraverso la National Science Foundation e al 20 per cento dai giapponesi. Attualmente, l'azienda mestrina ha già prodotto 19 antenne, 14 delle quali già spedite in Cile. "Il 3 ottobre - spiega Marchiori - il più potente radio telescopio del mondo ha cominciato a far scienza grazie alle nostre antenne che hanno prestazioni di un ordine di grandezza decisamente superiore a quelle degli americani e dei giapponesi".
Il presidente di Eie, insieme all'ingegnere Francesco Rampini, ha spiegato: "Abbiamo tenuto sotto il nostro controllo diretto le produzioni delle parti più tecnologicamente delicate delle antenne, mentre le altre sono state affidate ai partner. Per quanto riguarda le produzioni di nostra competenza abbiamo coinvolto un'azienda mestrina, la Arca Composites, per le parti in fibra di carbonio che hanno permesso alle nostre antenne di essere più leggere e performanti di quelle americane. Una nostra antenna pesa 93 tonnellate contro le 115 di una statunitense. Poi - ha concluso Francesco Rampini - le altre produzioni che abbiamo seguito in casa sono state affidate a ditte di Genova (i motori), di Bolzano (l'elettronica) e da altri Paesi europei (varia componentistica)".
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