Multato, scaglia la cassa contro i finanzieri

MIRANO. Ha rischiato addirittura di finire nel carcere di Santa Maria Maggiore per qualche giorno l’ambulante italiano, residente a Castelfranco Veneto, che domenica scorsa si è ribellato a due finanzieri che gli avevano contestato di non aver emesso uno scontrino fiscale. È accaduto alla Fiera di San Matteo, nel centro storico di Mirano, pieno di gente per la tradizionale sagra del paese che si svolge ogni anno. In via Barche il figlio dell’ambulante ha consegnato due ciambelle fritte ad un cliente senza battere lo scontrino da cinque euro, il prezzo pagato per i dolciumi. Poco distante dal banco dei dolciumi c’erano due finanzieri che hanno seguito l’acquisto e che si sono accorti che mancava il documento fiscale di accompagnamento e sono intervenuti.
A quel punto è arrivato il titolare del banco dei dolciumi, il padre del giovane che aveva venduto le due frittelle. «Ma proprio qui dovevano venire, non potevano andare da un altra parte a rompere i c...» avrebbe urlato. I due militari non si sono fatti intimorire da quelle parole ed hanno insistito nella loro azione, a quel punto l’ambulante avrebbe afferrato il registratore di cassa, l’avrebbe alzato sopra la sua testa e lo avrebbe lanciato contro i finanzieri, che comunque sono riusciti a scansarsi. Hanno cercato di calmarlo e lo hanno invitato ad andare nella caserma della Guardia di Finanza di Mirano. Non è stato facile convincerlo, ma lentamente l’ambulante si è rabbonito e alla fine in caserma ci è andato e ha chiesto anche scusa per quella piazzata fuori luogo.
Oltre alla sanzione per non aver emesso lo scontrino fiscale per le due ciambelle, i finanzieri di Mirano hanno denunciato l’ambulante di Castelfranco all’autorità giudiziaria per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La relazione è ora sul tavolo del pubblico ministero Stefano Ancilotto, il magistrato di turno per le denunce. Mentre per la resistenza gli elementi sembrano esserci, per l’oltraggio potrebbe cavarsela. Tra l’altro in un primo momento le «fiamme gialle« avevano sostenuto che ci potevano essere gli estremi per far scattare le manette, ma il pubblico ministero di turno domenica ha evidentemente convinto i militari a lasciar perdere, visto che l’ambulante si era poi presentato in caserma e aveva anche presentato le sue scuse, e a limitarsi ad inviare una denuncia all’autorità giudiziaria.
Giorgio Cecchetti
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