Mose in azione città protetta Nel 2021 record di maree sostenute
Mose attivato: Venezia (e, questa volta, anche piazza San Marco) all’asciutto.
Memori del drammatico 8 dicembre dell’anno scorso, quando un’acqua alta di 138 centimetri sul medio mare allagò Venezia - perché Provveditorato e Commissario straordinario non diedero l’ordine di attivare le barriere a fronte di una previsione (allora) di 125 centimetri - ieri ha vinto la prudenza.
Così, con una marea a quota 105 centimetri annunciata per l’ora di pranzo - ben al di sotto dei 130 centimetri ancora ufficialmente fissati per l’apertura delle barriere - ieri tutte e tre le bocche di porto sono state chiuse: fuori l’acqua si è fermata poi a 101 cm, dentro, in città a 73 cm, saliti a 86 a Chioggia per effetto del vento.
Nuova chiusura delle barriere anche nella notte, a partire dalle 22.30, a fronte di previsioni ancora più pesanti: 120 centimetri alle 3.
L’8 dicembre 2020 è stato così l’ultimo giorno in cui Venezia è stata sommersa da un’acqua superiore al metro: ha segnato un “prima” e un “dopo” anche per il Consorzio Venezia Nuova che - nonostante il protocollo preveda ancora di sollevare le 78 paratoie a 130 centimetri - di fatto conferma che sopra i 100 centimetri si interviene.
«Dall’anno scorso abbiamo avuto venti episodi in mare in cui la marea è stata maggiore o uguale a 110 centimetri e invece Venezia da quel giorno non li ha più visti», osserva Alvise Papa del Centro Maree del Comune, «dall’8 dicembre dell’anno scorso a oggi, la marea in mare è stata sopra ai 110 centimetri per oltre 70 ore, contro una media degli ultimi 20 anni di 35 ore. Questo dimostra che è vero che aumentano gli eventi estremi, ma anche che grazie al Mose Venezia ne è protetta».
Dall’inizio della stagione delle acque alte il Mose è stato sollevato 11 volte, coprendo 19 eventi di marea sostenuta o molto sostenuta. Sono 31, invece, le chiusure dal primo sollevamento. Solo dal primo di dicembre, le barriere sono entrate in funzione già cinque volte, l’ultima proprio ieri sera quando, alle 22.30, hanno iniziato ad attivarsi per proteggere la città da un’acqua alta di 120 cm:senza il Mose la scorsa notte sarebbe stata in bianco per la città, memore di quel 12 novembre 2019, quando ci si è trovati di fronte a una marea che cresceva a dismisura, superando velocemente tutte le previsioni.
Ora la grande opera si solleva quando le previsioni danno 110 centimetri, tenendo presente che il margine potrebbe essere di una ventina di centimetri. Rimane il fatto che sotto quella soglia, come si è visto negli scorsi giorni, alcune parti di Venezia come Piazza San Marco si allagano comunque, come accadrà nel cuore della notte di domani e di sabato: quando sono annunciati 100 e 105 cm, se non sarà valutata una nuova chiusura.
Il quadro generale è quello di un rincorrersi di record negativi. Basti pensare che nel 2020 si sono contate 111 maree sopra gli 80 centimetri, giunte a 81 fissando il contatore al 3 dicembre 2020. Alla stessa data di quest’anno, se ne erano registrate già 107: ben 26 in più. Alle quali aggiungere quelle di questi giorni.
Sebbene gli esperti stiano già iniziando a pensare a l dopo Mose, considerando la struttura potenzialmente obsoleta rispetto all'innalzamento dei mari previsto per la fine del secolo, ora come ora, pur con tutti i suoi problemi, la grande opera sta funzionando, togliendo ai cittadini l’angoscia di vedersi sommersi i negozi e, in alcuni casi, anche le case. —
vera mantengoli
roberta de rossi
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