L’arte veneziana piange il pittore Pagnacco, morto a Basilea

Si era trasferito in Svizzera ma la distanza non aveva scalfito i legami. Nelle estati italiane organizzava mostre con gli amici di pennello

Il pittore Andrea Pagnacco
Il pittore Andrea Pagnacco

Addio al pittore ed incisore Andrea Pagnacco. Era nato a Venezia nel 1937 ed è morto il 10 ottobre a Basilea, dove risiedeva da tempo. Una lontananza che non aveva scalfito il profondo legame con la sua città, né l’affetto dei veneziani per lui.

Passava sempre l'estate in laguna approfittandone per fare qualche mostra, anche insieme agli amici pittori, fino al 2022 quando prese una terribile infezione di Covid.

Dopo lunghe degenze negli ospedali e case di cura, le sue gambe non funzionavano più e di conseguenza non riusciva più a dipingere, perché era abituato a lavorare in piedi. Tuttavia, nel periodo della pandemia, prima della malattia, ha creato il suo ultimo grande ciclo tematico, una serie di dipinti di isole fantastiche e assurde e poco prima di morire, ha avuto la soddisfazione di inaugurare una mostra personale con queste opere in una galleria di Basilea dove la sua arte è sempre stata molto apprezzata.

Anche il Centro Internazionale della Grafica Venezia Viva, con cui Pagnacco ha collaborato fin dagli anni Sessanta, ha espresso il suo cordoglio dedicando all'artista, in questi giorni, la vetrina di Amor del libro, di fronte a Ca' Foscari, esponendo due sue opere.

Veneziano molto legato alla propria città, attento ai suoi problemi e alla sua vita culturale, Pagnacco, aveva cominciato ad esporre dal 1958. Le sue doti artistiche sono state riconosciute dalla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia che gli ha assegnato per alcuni anni una borsa di studio nella forma di un atelier nel Palazzo Carminati.

Aveva al suo attivo più di duecento mostre collettive e di gruppo e oltre ottanta mostre personali in Italia e all'estero. Ha partecipato a suo tempo, alle Fiere d’arte di Basilea, New York, Bologna e Bari. Si è sempre interessato di linoleumgrafia e di solito accompagnava i suoi cicli tematici con delle incisioni. Per molti anni si era appassionato anche di cinema con un’insieme di corti sperimentali.

Negli anni Ottanta aveva vissuto e operato per lunghi periodi a Roma dove aveva allestito più di una mostra personale per poi spostarsi e sistemarsi con lo studio a Bonn.

Un altro lungo periodo di tempo lo aveva trascorso negli anni Novanta a Basilea dove ha potuto esporre le sue opere in parecchie mostre personali. Al seguito della moglie, funzionaria del Dipartimento svizzero degli Affari Esteri, nel 1998 si era ritrasferito per un periodo a Venezia, per poi accompagnarla per quattro anni a Berna e infine tornare a Basilea, dove infine risiedeva. —

 

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