Moraglia ordina 4 nuovi diaconi

Domani la festa. Poi vivranno due mesi nella missione di Ol Moran in Kenya

VENEZIA. Grande festa in diocesi. Domani alle 15.30 nella basilica di San Marco i seminaristi Federico Bertotto, Massimiliano Causin, Davide Rioda, Alessio Sottana diventeranno diaconi. Il rito avverrà per l’imposizione delle mani del Patriarca Francesco Moraglia. Di recente il gruppo ha conseguito il baccellierato in teologia. Il prossimo mese di giugno saranno ordinati sacerdoti.

Nel frattempo i quattro neo diaconi presteranno anche servizio missionario nella parrocchia di Ol Moran in Kenya. Federico e Davide in dicembre e gennaio, Alessio e Massimiliano in febbraio e marzo. L’esperienza pastorale nel continente africano voluta dal Patriarca costituisce una novità assoluta nella formazione dei futuri presbiteri. Il trentunenne Federico Bertotto proviene dalla parrocchia di San Marco di Mestre. La sua “vocazione” è iniziata all’età di nove anni. Frequentava la quarta elementare. Ora dice: «Una delle cose più belle della chiamata al sacerdozio è che anch’essa è sottoposta al libero arbitrio. La vocazione ha in sé la libertà della risposta». Da un anno Federico presta servizio alla parrocchia di San Giovanni Battista a Jesolo Paese e aiuta a portare la comunione nelle case di persone anziane, inferme, bisognose. Alle spalle ha una laurea in Giurisprudenza. Ottenuta anche quella in Teologia intraprenderà un nuovo percorso di studi al fine di ottenere la licenza in diritto canonico.

Il ventisettenne Massimiliano Causin arriva dalla parrocchia di San Michele Arcangelo di Quarto d’Altino. È diplomato, è perito tecnico turistico. Ama la musica, in particolare quella classica, sacra e operistica. Studia e suona l’organo. Per numerosi anni ha prestato servizio nella parrocchia di Santa Maria Goretti di Mestre occupandosi del coro, della catechesi, del Grest e del servizio liturgico. La sua vocazione è nata fin da bambino osservando il suo parroco: «Mi colpivano la personalità, il fare, il modo di essere prete. Il momento sorgivo della mia vocazione nasce durante una confessione con lui».

Il ventiseienne Davide Rioda è originario della parrocchia di San Giovanni Evangelista di Mestre. Della sua “chiamata” spiega: «Avevo sedici anni e mi trovavo nel patronato dove frequentavo il cammino neocatecumenale». Fino a poche settimane fa faceva servizio pastorale nella parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo, attualmente è impegnato nel duomo di Caorle. Ha un diploma conseguito al liceo classico. Davide che è il più giovane dei prossimi diaconi ha la passione del calcio. Sull’accoglienza dei migranti dice: «Se un giorno il Signore mi volesse alla guida di una comunità cercherei una modalità concreta: trovar loro un posto per dormire». Il quarantenne Alessio Sottana è cresciuto nella parrocchia di Santa Maria Goretti. Laureato in informatica fino a pochi anni fa era analista sviluppatore responsabile di un’azienda di software. Ora collabora con la parrocchia di San Michele Arcangelo di Quarto d’Altino.

Nadia De Lazzari

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