Mora, Conversano e la partita a Chioggia
Agente e tronista litigano sui compensi per un match «benefico»

Lele Mora
CHIOGGIA.
La partita «Facciamo gol per beneficenza», giocata a Chioggia il 20 giugno 2009, tra agenti della Polizia di Stato (che ne aveva anche curato l'organizzazione), imprenditori locali e la nazionale di calcio Attori e Vip, è diventata una caso nazionale, posta all'attenzione dell'opinione pubblica come presunto esempio di imbroglio ai danni di generosi cittadini che credevano di sostenere qualche associazione benefica (in questo caso la Fervicredo, feriti e vittime della criminalità e del dovere). Il caso è scoppiato il 28 marzo, nel corso della trasmissione Pomeriggio Cinque. I contendenti erano il discusso impresario Lele Mora e il tronista, ex aspirante calciatore della Roma, Giovanni Conversano. Quest'ultimo accusava Mora di fargli fare delle «serate», senza però pagarlo, e l'impresario ha risposto con altrettanto veleno, accusando Conversano di fare beneficenza per finta, intascandosi dei soldi. E, guarda caso, la prova di questo comportamento scorretto si sarebbe avuta a Chioggia, Chioggia,in occasione di quella partita. «Per scendere in campo Conversano ha preteso duemila euro» ha detto Claudio Di Napoli, presidente della squadra Vip e, per l'occasione «teste a favore» di Mora, mostrando una ricevuta, datata 20 giugno 2009, per quell'importo, con una firma che poteva essere quella di Conversano e la causale «rimborso spese». Non poco. Tanto più che, dopo la partita, i Vips si sono recati in un locale cittadino, il Tomato, che sarebbe stato tappezzato di manifesti annuncianti la loro presenza. E anche qui Conversano avrebbe avuto una cointeressenza, secondo Di Napoli. Ma il tronista non è rimasto indifferente e ha telefonato alla trasmissione sostenendo che per «quella partita» sul conto personale di Di Napoli sarebbero finiti 15mila euro. Quanto ai duemila euro sarebbero stati il compenso per una serata con Jennifer Rodriguez che si doveva tenere vicino al luogo della partita. Ovviamente tutti si sono promessi querele. A chi ha ascoltato e a chi aveva contribuito alla manifestazione resta il dubbio: fu vera beneficenza? Gli unici «puliti» sono e restano i poliziotti. (d.deg.)
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