Mira, pistole nel video musicale dei trap adolescenti

Il cantante Santared ha girato con altri ragazzini in centro. Verifiche in corso da parte dei carabinieri. Il sindaco: messaggio inaccettabile

MIRA. Musica trap con ragazzi minorenni che estraggono pistole e fanno sfoggio di un linguaggio tipico delle gang che imperversano nelle periferie delle metropoli come Milano o Roma. Lo scenario non è quello delle grandi città italiane o europee, ma quello del centro di Mira.

Il video è stato girato in pieno giorno in piazza San Nicolò, a due passi dalla chiesa del paese e dalla strada del mercato Riviera Silvio Trentin. Autore del video “Fratelli Veri”, con il coinvolgimento di una quindicina di ragazzi di Mira, quasi tutti sotto i 16 anni, è Santared, nome d’arte di un ventenne di Pordenone che canta con i ragazzi “Tutti a Mira sanno come funziona, ho fratelli veri nella nostra zona...».


Un video in cui i ragazzi per la maggior parte sono senza mascherine e parlano di degrado sociale, problemi in cui i nemici sono le forze dell’ordine, e di chi viene a Mira a imporre loro qualcosa come «i fratelli del sud che vogliono metterci a posto».

Il messaggio del video vorrebbe essere antirazzista, ma non si può non notare e condannare lo sfoggio delle armi (forse armi giocattolo, ma comunque senza il tappino rosso) e il fatto che i ragazzi non rispettino le norme anti assembramento e l’uso delle mascherine, che indossano solo in minima parte.

Le comparse sono ragazzi tra l’altro che, pur quasi tutti minorenni, non sono comunque volti nuovi alle forze dell’ordine in paese. I carabinieri stanno cercando di capire quando il video è stato girato e si vuole anche capire che tipo di armi siano.

Nei giorni scorsi era stato un altro gruppo trap, la “Pluto gang”, a far discutere a Treviso, sempre per l’utilizzo di armi in un video musicale. Uno dei ragazzi si era poi presentato alla polizia per consegnare una pistola, riferendo che era finta e che comunque la band non la utilizzerà più nei videoclip.

Sull’episodio trevigiano si erano registrate anche una relazione della Digos trasmessa alla Procura e la condanna del sindaco Conte. Un altro video trap con esibizione di pistole ed attacchi a figli di papà e forze dell’ordine era stato girato di recente a Conegliano, sempre nel Trevigiano.

La vicenda anche a Mira non ha mancato di provocare reazioni, a cominciare da quella del primo cittadino Marco Dori. «La musica può dare tanti messaggi», dice, «ma in questo caso non li condivido proprio. Si vogliono scimmiottare un mondo e una cultura della violenza che non ci appartiene e spero le famiglie sappiano spiegare come siano modelli sbagliati. Pensiamo come modelli positivi ai tanti giovani impegnati nel volontariato e nella vita sociale. Le famiglie devono essere presenti».

Infine una presa di posizione contro questo tipo di esibizioni arriva dal consigliere comunale del gruppo fucsia Paolo Lucarda. «Si tratta di un fenomeno che ha aspetti sociali anche preoccupanti», chiarisce il consigliere Lucarda, «Credo si tratti comunque di gruppi di ragazzi isolati sul territorio. Non sono contrario alla musica, ma il messaggio che questa canzone veicola non è quello giusto». —



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