Mestre, ubriaco cerca di sferrare un destro al direttore dell’Eurospar, ma lo manca per un pelo

L’episodio al supermercato di via Carducci. L’uomo ha prima rubato birra e Aperol, poi ha iniziato a scolarsi la Vodka a canna sotto agli occhi dei clienti. Infine si è spogliato e si è messo a sputare in giro, prima di venire ammanettato

Marta Artico

MESTRE. Fabio Savino, è direttore dell’Eurospar di via Carducci da tre mesi appena, e già deve fronteggiare ubriachi, senza tetto, sbandati, drogati. E schivarne i colpi. Come mercoledì sera, quando poco prima della chiusura, si è prontamente scansato per evitare il destro di un uomo seminudo e violento, che ha tentato di prenderlo a pugni, senza riuscirci, visto che rasentava il coma etilico.

«Troppo lento» spiega il direttore «per via della quantità di alcol che aveva in corpo». Il marocchino si è presentato all’orario della chiusura. Prima ha preso una birra, poi ha nascosto due bottiglie di Aperol tra i pantaloni. Ma è stato visto da una commessa, che è subito andata dal direttore. «Gli ho fatto mettere giù la birra, le bottiglie, poi siccome non si calmava, lo abbiamo spostato nell’area surgelati, dove era meno invasivo e molesto nei confronti delle persone. Ma lui ha preso una vodka, ha tolto il tappo e ha iniziato a scolarsela».

Così il direttore gli ha di nuovo chiesto di metterla giù. Niente da fare. La vigilanza ha tentato di fargli abbassare i toni, ma lui nulla. Ha preso a spogliarsi, poi a sputare in giro. Racconta ancora: «Nel frattempo avevamo chiamato la polizia. Gli agenti delle volanti, che lo conoscevano, hanno cercato di portarlo fuori per calmarlo, ma a un certo punto lui ha tentato di sferrarmi un pugno, così sono stati costretti ad immobilizzarlo e ammanettarlo. In Questura a Venezia, si è spogliato del tutto, e ha orinato negli uffici».

Cronaca di una serata di follia, che si è chiusa con una denuncia, un arresto per furto aggravato e la successiva direttissima di giovedì mattina.

«Da tre mesi son qui, e non è la prima volta che accade. La sera prima era toccato a Tigotà. Mai in questi termini, però». Il direttore racconta delle difficoltà quotidiane con sbandati, ubriachi e senza tetto, che tra gennaio e inizio mese, si sono acutizzate. «Qui vanno per la maggiore furti di liquori e scatolette di tonno Rio Mare, che vengono rivendute per qualche euro anche nei bar attorno, evidentemente hanno mercato per prendersi da bere». Precisa: «Il problema è che siamo a due passi dalla piazza, non in periferia. Queste persone stazionano qui, la sera stanno al bar di fronte, bazzicano per ore».

Qualcuno lo conosce anche per nome, come “Miao”, un habitué. Ma ci sono anche le new entry e quelli più violenti che danno in escandescenza, come il marocchino di mercoledì sera, che si era materuializzato nei paraggi da qualche giorno, fa sapere. «Cerchiamo di tenerli d’occhio: in tre mesi ne ho fermati diversi, però è un problema oltre che un peccato, visto che siamo in una zona, ripeto, centrale, vicina alla piazza e al salotto cittadino». —

Marta Artico

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