Mestre, via libera del Tar alla Torre Setten: il comitato indice una riunione

La sentenza conferma la legittimità del procedimento. Il Comune di Venezia: «Scelta nel rispetto delle regole». Ma il comitato rilancia la battaglia legale

Camilla Gargioni
Via libera del Tar alla Torre Setten a Mestre
Via libera del Tar alla Torre Setten a Mestre

Bocciatura in toto del ricorso al Tar del comitato del Villaggio San Marco, la Torre Setten ha il via libera. Ma il comitato, che da anni si oppone al progetto, sta riaffilando le armi ed è pronto a organizzare una riunione con tutti coloro che hanno presentato ricorso insieme al legale del comitato, l’avvocato Alfiero Farinea.

«In quella sede valuteremo ciò che è meglio da farsi per la tutela del quartiere, sul fronte giudiziale», spiega Davide Scano, presidente del comitato di quartiere Villaggio San Marco, «Non possiamo nascondere che credevamo molto nelle nostre ragioni e in una possibile vittoria. Ancor di più dopo l’espressione del parere della commissione regionale che ha imposto l’obbligo della Vas, sulla scorta di quanto scritto dalla Soprintendenza».

Il Tar punta sulla bonifica dell’ex campo del Real San Marco, sottolineando che «la rigenerazione urbana non può essere limitata al recupero di edifici dismessi, ma include anche gli interventi che mirano a recuperare spazi e aree già presenti, ma degradate, e a far rivivere un’area o un quartiere trasformandolo in uno spazio vivibile».

Il progetto, infatti, consiste nella costruzione di una torre di massimo 60 metri a uso residenziale. Il comitato, dalla sua, ribadisce invece la questione della torre inserita nella “buffer zone del sito Unesco Venezia e la sua Laguna.

«La strada per l’apertura del cantiere non è certo in discesa», dice Scano, «il procedimento Vas dura di solito almeno un anno e, anche in questa sede, cittadini e associazioni potranno presentare osservazioni». La Vas, valutazione ambientale strategica, è richiesta dalla Commissione Regionale.

Il Comune tira dritto. «Ho apprezzato che nella sentenza venga evidenziato come “non risulta quindi violato, come dedotto, il principio di partecipazione”.

Dimostrazione di come il dibattito, anche acceso, sia avvenuto sempre nel rispetto delle regole e con la garanzia dell’operato di tecnici e dirigenti, che ne hanno assicurato la regolarità», sottolinea il fucsia Alessio De Rossi, presidente della quinta commissione consiliare.

«È una riconferma di quanto abbiamo votato. Ha primeggiato il fatto che non c’è consumo di suolo e che l’area verrà bonificata», dichiara il presidente della municipalità di Mestre Raffaele Pasqualetto, «sarebbe piuttosto sbagliato accanirsi su ciò che ha deciso il tribunale: quando inizieranno a costruire è importante che ci siano tempi certi, altrimenti il rischio è che ci sia uno “pseudo-cantiere” come per l’ex Umberto I». Per il Tar infatti la costruzione «non produce consumo di suolo» e ne promuove l’interesse pubblico.

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