I mestrini fanno scorta di spray al peperoncino: bombolette in borsa e negli zaini di scuola
Nelle zone più a rischio, i supermercati lo espongono vicino alle casse. È così diffuso che il prezzo è crollato, costa meno a Mestre che sul web

Viene venduto alle casse del supermercato, tra le gomme da masticare e i Kinder Bueno, alla stessa stregua dello yogurt. All’Alì di via Piave, nel cuore della zona rossa di Mestre, lo spray al peperoncino va via come il pane. Costo, 11,90 euro, disponibile anche in rosa per le ragazze.
In via Piave, si trova un po’ ovunque. A cominciare dai bazar cinesi. Da Trio Shop, poco più avanti, alla rotonda dei Papaveri, il costo è sempre il medesimo. I cinesi che un giorno si e uno anche subiscono furti da parte di sbandati e tossicodipendenti, lo tengono vicino agli oggetti da viaggio, tra i copri valigia e gli asciugamani sotto vuoto.
Aumai, grande magazzino del low cost nell’area commerciale di via Don Tosatto, vende a due euro in meno. Uno dei titolari cinesi, di poche parole, alla domanda, ne vendete molti? Risponde secco senza nemmeno girarsi: «Tantissimi». E dice sul serio.

Poco più in là, da Obi, il gigante del giardinaggio, nei cassoni delle offerte ci sono le carte da gioco, gli scolapasta e gli spray anti aggressione. Prezzo 11,95 euro.
Tornando a Mestre, da Squillante, storico negozio di abbigliamento militare di via Piave, spiegano che il loro è di produzione americana, il brand è Mamba, rispetta il decreto di libera vendita e va usato con attenzione mirando a occhi, orecchie, naso. Risultato assicurato, per mezzora l’aggressore ha gli occhi che lacrimano. Importante non spruzzare controvento, perché la nebulizzazione torna indietro. Mezzo secondo, cinque scariche di bomboletta.
Nessuno vuole tracciare l’identikit dell’acquirente medio e l’argomento è tabù. Il costo è alla portata di tutti, italiani e stranieri, spacciatori e anziani soli, tanto che si trova anche a meno che su Amazon, e conviene prenderlo qui, piuttosto che farselo spedire a casa.
Lo spray urticante, non ha età ed è un’arma di difesa trasversale. Ce l’hanno le ragazze che escono con le amiche, alcuni genitori consigliano di metterlo in borsetta e usarlo senza remore se dovesse servire.
E qualcuno lo ha acquistato, con tutte le precauzioni del caso, per i figli minori, da tenere ben occultato dentro lo zaino quando tornano a casa da scuola da soli. «L’ho dato a mio figlio» dice una mamma «di lui mi fido e purtroppo abitando in zona via Felisati, potrebbe trovarsi in una situazione in cui gli serve. Sono più sollevata così, ma gli ho spiegato che non è un gioco».
I titolari delle attività commerciali, lo tengono sotto al bancone, dopo aver avuto esperienze di furti, tentate rapine, spaccate. Visite di tossicodipendenti in crisi di astinenza e sbandati.
La guerriglia urbana a Mestre, si combatte a colpi di spray al peperoncino. Venerdì scorso, durante il Far West scoppiato in via Poerio, il magrebino che ha aggredito il rider pakistano, al rifiuto di quest’ultimo di acquistare droga, ha tirato subito fuori, neanche a dirlo, lo spray a mo di arma per neutralizzarlo.
E si moltiplicano i casi di borseggiatori che svuotano la bomboletta contro i turisti che li pizzicano a rubare, la cui unica colpa è quella di essersi accorti che qualcuno li stava alleggerendo. Non c’è borseggiatrice che non ce l’abbia dietro e non lo scarichi contro qualcuno se si sente minacciata da un cittadino o un veneziano non distratto.
La nuova frontiera è quella dello spray balistico, quello in uso alle forze dell’ordine, non di libera vendita, che si trova oltre confine oppure online. Uno spray più potente e più pericoloso, che mira a distanza. «Ho detto ai miei che è inutile prendere quello del supermercato» spiega la componente di un comitato locale che preferisce rimanere anonima «meglio avere quello professionale, per difendersi nel caso in cui si venga aggrediti. Quello del supermercato, sono soldi buttati».
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