Mestre, rapinato e accoltellato in via Paruta, la Mobile arresta il malvivente tunisino e lo mette in carcere
La Questura mostra i muscoli: sette arresti in pochi giorni a Mestre grazie alla Mobile. A Venezia 900 persone identificate dalla polizia ferroviaria in una settimana e 14 denunce, 9 solo per borseggio


Criminalità, degrado e tossicodipendenza. Prosegue il pugno duro delle forze di polizia, che ce la mettono tutta per liberare Mestre dalla rete criminale che gravita attorno a spaccio e consumo di droga. La Squadra Mobile comandata dal dirigente Giorgio di Munno, ha eseguito arresti a raffica e liberato il quartiere Piave da criminali legati allo spaccio, per lo più tunisini e nigeriani, la maggior parte irregolari sul territorio, oggi in carcere o rimandati a casa.
SETTE ARRESTI IN DUE SETTIMANE
In primo luogo, nell’ambito dei mirati servizi posti in essere durante le scorse due settimane, risalta l’attività dei poliziotti della Squadra mobile della Questura di Venezia, i quali hanno arrestato 7 persone e ne hanno denunciate altre 5 per reati contro il patrimonio e in materia di spaccio di sostanze stupefacenti.

RAPINA AGGRAVATA IN VIA PARUTA, FINISCE IN CARCERE
La Squadra Mobile ha dato esecuzione, inoltre, ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica di Venezia, nei confronti di un soggetto straniero che si sarebbe reso responsabile di una rapina aggravata in via Paruta, all’interno del Quartiere Piave. Un uomo era stato minacciato, accoltellato e rapinato in via Paruta, dopo aver prelevato alle Poste 500 euro, durante i momenti concitati della rapina, era stato lievemente ferito con un’arma da taglio. Grazie al lavoro degli investigatori, il malvivente, un tunisino, è stato identificato, preso e in pochi giorni grazie alla Procura, è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere,
CONTRASTO ALLO SPACCIO IN VIA PIAVE
Sul fronte del contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, invece, i poliziotti, in diverse giornate di queste ultime settimane, hanno operato in via Piave, via Miranese, Corso del Popolo e Marghera, nel sottopasso della Stazione. Tale attività ha portato all’arresto di diversi soggetti, tutti tunisini e nigeriani, i quali sarebbero stati sorpresi in flagranza di reato intenti a cedere alcune dosi di sostanza stupefacente a potenziali acquirenti, ed al sequestro di numerose dosi di cocaina ed eroina. Per uno degli spacciatori l’Autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per gli altri è scattato il divieto di dimora nella Provincia di Venezia.
LE ESPULSIONI NON SI FERMANO
L’attività della Squadra Mobile, inoltre, in stretta sinergia con quella dell’Ufficio Immigrazione della Questura, nell’ambito dell’attività di contrasto all’immigrazione clandestina, ha permesso di individuare 8 persone irregolari sul territorio nazionale per i quali sono stati emessi altrettanti provvedimenti di espulsione.
Tra questi, nella mattinata di giovedì 9 novembre, i poliziotti della Squadra Mobile hanno controllato nella zona del Quartiere Piave un cittadino straniero, il quale è risultato essere irregolare sul territorio nazionale e pertanto munito di decreto di espulsione e accompagnato presso il C.P.R. di Caltanissetta grazie al fondamentale contributo degli uomini della Guardia di Finanza per il suo accompagnamento che si aggiunge a quelli eseguiti dalle Volanti le quali, nella notte tra il 6 ed il 7 novembre, nell’ambito della consueta attività di controllo del centro storico della città lagunare svolta dalle Volanti della Questura di Venezia, hanno fermato un cittadino straniero risultato irregolare sul territorio italiano e già destinatario di un provvedimento di espulsione il quale era tuttavia rimasto ineseguito in quanto il soggetto era riuscito fino a quel momento ad eludere i controlli.
CENTRO STORICO
L’attività di contrasto al fenomeno della criminalità si è poi spostata nel territorio della città lagunare, grazie all’incessante lavoro degli operatori del Commissariato di San Marco i quali, nell’ambito di specifici servizi disposti dal Questore di Venezia per il contrasto al fenomeno della movida violenta e degli episodi di borseggio, hanno fermato due soggetti stranieri con svariati precedenti penali.
CONTRASTO ALLA MOVIDA VIOLENTA
Anche per loro, attesa la loro irregolarità sul territorio nazionale, è stato emesso decreto di espulsione dal territorio nazionale da parte del Prefetto di Venezia, e pertanto gli stessi sono stati trasportati nella giornata del 9 novembre presso il C.P.R. di Trapani grazie anche al contributo di personale dell’Arma dei Carabinieri di Venezia
900 LE PERSONE IDENTIFICATE DALLA POLIZIA FERROVIARIA IN UNA SETTIMANA E 14 LE DENUNCE
Un importante apporto al contrasto al fenomeno dei borseggi ed alla presenza di cittadini stranieri irregolari sul territorio con precedenti penali è stato poi dato anche dall’attività del Compartimento Polizia Ferroviaria di Venezia, che nell’ambito dei continui servizi di controllo delle stazioni nel corso della settimana uscente ha identificato quasi 900 persone, e denunciato 14 individui di cui 9 per episodi di borseggio e violazione di precedenti fogli di via obbligatori dalla città di Venezia.
Inoltre, nel corso di tali controlli, un cittadino straniero con diversi precedenti penali è stato fermato dai poliziotti e, all’esito di successivi controlli, è risultato irregolare sul territorio nazionale, e pertanto è stato accompagnato presso il C.P.R. di Brindisi, dove vi rimarrà in attesa di essere rimpatriato.
Tale attività va a sommarsi ai 98 ordini di allontanamento dal territorio nazionale irrogati dal Questore dal mese di luglio nell’anno in corso, oltre ai 33 provvedimenti di trattenimento presso i C.P.R. (in aumento rispetto ai 27 del 2022) ed i 5 accompagnamenti diretti alla frontiera italiana, anch’essi in aumento rispetto ai 3 dell’anno scorso.
Nell’ambito delle misure di prevenzione di carattere amministrativo che il Questore può adottare sia nei confronti di soggetti considerati a vario titolo socialmente pericolosi, o nei confronti di esercizi pubblici che possano costituire un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica, il buon costume o per la sicurezza pubblica, nel periodo compreso tra luglio e novembre 2023, grazie anche all’ulteriore intensificazione dell’attività di controllo effettuata con la collaborazione delle altre forze dell’ordine, si è registrato un notevole incremento di provvedimenti irrogati dal Questore se rapportati con lo stesso periodo dell’anno 2022.
QUADRUPLICATE LE SOSPENSIONI DI LICENZE E TRIPLICATE LE MISURE DI PREVENZIONE
Infatti, per quanto concerne i provvedimenti riguardanti la sospensione temporanea della licenza di esercizi commerciali per motivi di ordine e sicurezza pubblica, nel periodo innanzi considerato sono stati irrogati ben 12 provvedimenti a fronte dei 3 adottati nel medesimo arco di tempo dell’anno precedente.
i Fogli di Via Obbligatori sono passati da 40 a ben 124 dell’anno ancora in corso.
«I risultati esposti confermano pertanto l’importanza che la Polizia di Stato ripone in un’assidua attività di controllo sul territorio della Provincia, in particolare nella delicata zona limitrofa alla stazione di Mestre, al fine non solo di prevenire la commissione di reati grazie ad un attento monitoraggio delle strade, ma anche con l’obiettivo di rintracciare ed allontanare dal territorio nazionale quei soggetti stranieri che, alla luce dei loro precedenti e curriculum criminale, possono continuare ad accrescere con la loro presenza la percezione di insicurezza dei cittadini».
NUOVA STRATEGIA DI CONTRASTO
«Tale attività sulla scorta di una nuova strategia di contrasto, è adesso supportata dalla squadra mobile e dai commissariati competenti, per porre in essere provvedimenti restrittivi della libertà personale di prevenzione nei confronti di soggetti individuati quali socialmente pericolosi sulla scorta di una preliminare attività di analisi investigativa».
IL QUESTORE BONACCORSO
«Al di là dei numero, questa è una prima fotografia di quanto stiamo facendo e dei risultati ottenuti» commenta il questore, Gaetano Bonaccorso «quello che è importante è che chi viene colpito abbia sia dirimente nella catena criminale, questo è l’obiettivo che stiamo cercando di mettere in campo con l'apporto delle strutture investigative, grazie a un’analisi su strada e negli uffici che consenta di individuare i soggetti chiave colpendoli con procedimenti amministrativi se ci sono le condizioni oppure mediante il contrasto su strada. Gli arresti della Mobile sono il dato concreto di questo lavoro».
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