Mestre, la chiesa di San Giovanni Evangelista chiusa per Covid

Contagiato il parroco, affissi i cartelli. Anche il patronato è off limits almeno sino a domani 19 dicembre, per Natale si vedrà
La chiesa di San Giovanni Evangelista chiusa per Covid
La chiesa di San Giovanni Evangelista chiusa per Covid

MESTRE. Chiuso per Covid: così recitano i cartelli affissi all’ingresso della chiesa di San Giovanni Evangelista in via Rielta, e all’attiguo patronato. E' successo che, a seguito dei tamponi eseguiti a inizio settimana, il parroco sia risultato positivo al coronavirus, mentre gli altri due sacerdoti sono negativi, ma per tutti è scattata la quarantena.

Per precauzione, da martedì 15 dicembre è stata chiusa la chiesa e stessa sorte è toccata al patronato, in attesa che tutti i locali venissero ieri sanificati come da prassi. Le porte dell’edificio si riapriranno domani 19 dicembre, salvo che si decida di restare chiusi anche per il prossimo weekend.

La situazione è stata confermata da uno dei sacerdoti, che ha poi precisato che tutti stanno bene in questo momento, compreso il parroco, e sono in attesa dell’esito del tampone molecolare.

Di fatto, come detto, almeno fino a oggi compreso, chiesa e patronato rimarranno chiusi. Salvo che non si renda necessaria una proroga a questa decisione iniziale. Fortunatamente questa settimana non erano in programma cerimonie particolari, così come funerali, di conseguenza quanto accaduto non ha creato alcun disagio ai fedeli o alle famiglie della zona in cui si trova la chiesa di San Giovanni Evangelista. A parte la sospensione delle celebrazioni delle messe quotidiane.

«Purtroppo sono cose che succedono in questo periodo, può capitare a tutti», sottolinea uno dei sacerdoti della parrocchia mestrina che si trova a due passi dal Parco Albanese della Bissuola.

«Sappiamo, da voci che circolano, che ci sono famiglie che sono rimaste bloccate in isolamento anche 3-4 volte, perché venute a ripetizione a contatto con persone che erano risultate positive al Covid. Del resto, si dice che ci vorranno almeno due anni perché si esaurisca la pandemia, ma la sola cosa che possiamo fare è stare il più attenti possibile».

Poi alla cittadinanza arriva anche un appello. «Invitiamo tutti a seguire le regole contro il Covid, lo ripetiamo da mesi anche ai nostri parrocchiani. Le immagini degli assembramenti in montagna o anche nelle nostre piazze a Mestre sono davanti agli occhi di tutti, viste e riviste. Ci voleva prima, e ci vuole ancora adesso, tanto buon senso per evitare i contagi e il propagarsi del virus. Già ci siamo persi la Pasqua, ora rischiamo di perderci pure il Natale. Se vogliamo liberarci di questo Covid dobbiamo restare a casa, prestare attenzione e, in questo modo, rispettare anche tutte le altre persone che incontriamo». —

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