Mestre, i sindacati resistono alle offerte per l’hotel. La Cgil: «Noi da qui non ce ne andiamo»

La proposta per l’acquisto del palazzo era arrivata da Mtk Agiollo: «Presidio anche per i nuovi lavoratori del distretto»
Fotoagenzia Candussi / Ferrazza / Via Ca' Marcello , Mestre / vedute via ca'Marcello Mestre
Fotoagenzia Candussi / Ferrazza / Via Ca' Marcello , Mestre / vedute via ca'Marcello Mestre

MESTRE. Il distretto alberghiero, appena inaugurato, dagli investitori austriaci della Mtk è pronto ad allargarsi ancora in via Ca’ Marcello, prevedendo un altro investimento nei terreni di Immoarea che la Mtk è pronta ad acquisire per realizzare un nuovo albergo da 300 camere per la catena Marriott- Moxy, nuovo marchio alberghiero dell’accoglienza low cost che nasce da una partnership tra la catena Marriott e il gruppo svedese Ikea, quello dei mobili “fai da te”. Il Moxy arriverà in via Ca’ Marcello e non a fianco della stazione, nell’area del park Touring della famiglia padovana Fabris dove verrà realizzato un albergo di un altro franchising.

Ma in via Ca’ Marcello tra l’area Mtk e il terreno in disuso, che fu sede anche di un centro sociale anarchico, c’è di mezzo il palazzo sede dei sindacati. Palazzo che nei mesi scorsi è stato oggetto delle attenzioni della Mtk, che aveva sondato l’ipotesi di acquisto dell’intero edificio. In questo modo si sarebbe realizzato un ampio distretto alberghiero, praticamente si sarebbe arrivati in breve a raddoppiare l’attuale spazio occupato dai quattro alberghi.

L’offerta era sul tavolo. Ipotesi ancora possibile? No, dicono dai sindacati. Ugo Agiollo, nuovo segretario della Cgil metropolitana, esclude in qualsiasi modo una ipotesi di vendita del palazzo. «Noi non ci spostiamo da qui. Per tutti, mestrini come veneziani, i sindacati sono sotto la Rampa cavalcavia, in via Ca’ Marcello. Un luogo che oggi ha una forte identità legata proprio alla presenza della sede dei sindacati e quindi non abbiamo alcun motivo di vendere o andarcene», dice chiaro e tondo il nuovo segretario. L’offerta, presentata nei mesi scorsi da Mtk, è caduta nel nulla. Vero è che il gruppo di investitori aveva pensato di acquisire il palazzo dei sindacati e che una proposta è stata avanzata, una sorta di invito a discuterne. Altrettanto vero è che i fatti si riferiscono a prima del tormentato congresso della Cgil veneziana e alla lunga attesa per la scelta del nuovo segretario che ha sostituito Enrico Piron, che si era trovato in minoranza, non sostenuto dalla Cgil. Agiollo ha le idee chiaro: «Noi restiamo qui e io ho una idea precisa in merito. Ovvero che non ci spostiamo. Questa posizione è perfetta perché via Ca’ Marcello è vicina alle aziende di Porto Marghera, all’università che sta crescendo in terraferma, in via Torino. E poi è importante per noi stare a due passi, come presidio, di un turismo che conosciamo bene come settore complicato dove c’è precariato, dove non sempre si applicano i contratti nazionali e dove ci sono tante zone grigie. Per noi essere a venti metri da queste nuove realtà significa intercettare e poter dialogare con questi lavoratori. E quindi, è bene esserci», ribadisce il sindacalista che fa chiarezza anche sul bilancio della Cgil che oggi, dice, «ci permette di guardare con serenità ai costi di gestione del palazzo. Vero è che ci eravamo indebitati per la ristrutturazione dell’edificio ma ora siamo nella fase finale di rientro e quindi siamo assolutamente sereni rispetto alla situazione del bilancio». Lungo l’asta di via Ca’ Marcello, all’altezza degli uffici dell’Aci, esiste già un albergo, l’Alverà e nell’area vicino a via Paganello di recente Ferrovie ha venduto un’area parcheggio e altri privati hanno ipotizzato, nel Piano degli interventi del Comune, un edificio ad onda con residenze per studenti ma anche una piccola darsena di collegamento con Venezia. Insomma, tutta l’area sta vivendo un nuovo sviluppo. —




 

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