Mestre bocciata in tema di sicurezza e mobilità

Ma c’è una buona qualità dei servizi e un forte attaccamento alla città
Da una parte, un plauso ai servizi e allo shopping, all’istruzione e perfino agli alloggi. Dall’altra, la bocciatura netta nei confronti della sicurezza, della lotta alla criminalità, della mobilità e della pubblica amministrazione. In mezzo, la percezione generale: la qualità della vita nel territorio comunale è apprezzabile, ma può e deve ancora essere migliorata. Detto questo, la certezza è soprattutto una. Veneziani e mestrini, pur denunciando malcontenti e disagi, si dicono per nulla disposti a trasferirsi in altra città.


Questo, almeno, è quanto emerge grazie all’indagine svolta da Altroconsumo su 21 città italiane e altre 55 sparse in Europa. Una inchiesta che ha coinvolto 150 residenti del territorio comunale e, in tutto, 3 mila cittadini italiani ed europei. In questo contesto, i risultati che riguardano la nostra città si tingono di luci e ombre. Le domande hanno riguardato tutto ciò che può determinare la qualità della vita del cittadini: sicurezza, inquinamento, mobilità, servizi, tempo libero, salute, shopping, servizi, mercato del lavoro e altro ancora.


Risultato? Come detto, contrastante, con clamorose promozioni e bocciature eccellenti. Promossi. Su una scala da 1 (giudizio pessimo) a 10 (giudizio ottimo), il voto più alto va al «parametro» dell’alloggio. Le questioni della casa, insomma, sono considerate un non problema a Venezia. E da questo punto di vista i cittadini intervistati danno un 7,5. Motivo? «Qui la domanda può aver tratto in inganno - spiega Lorenzo Zucchi, curatore dell’indagine per Altroconsumo -. In effetti, chi è proprietario di case, ovvero l’80 per cento delle persone, giudica positiva la propria situazione. Non considerando nella risposta le problematiche che coinvolgono altre famiglie».


Promozione piena anche per l’offerta commerciale, con un bel 7,3, che nasconde senza troppi veli un certo apprezzamento per i centri commerciali (voto 7). Bene anche l’istruzione (6,9) e la Sanità (6,5). In quest’ultimo caso, gli intervistati danno però in media un 5 alla qualità dei pronto prontosoccorsi. Bocciati. La percezione di insicurezza risulta molto elevata. La lotta allo spaccio di droga, alla prostituzione, ai crimini in generale viene giudicata insufficiente. Bocciati anche mobilità e trasporti. La viabilità cittadina (del centro storico e della terraferma) si prende una insufficienza (4,8). Il trasporto pubblico, invece, resiste, con una sufficienza risicata (5,7). Ma la disponibilità di parcheggi si prende un inequivocabile 3,6 come voto medio.


Molto sentita anche la lotta all’inquinamento. In questo caso, la purezza dell’acqua del rubinetto (6,6) e la raccolta rifiuti (6,1) vanno bene. In quanto a pulizia dell’aria, invece, il giudizio resta molto negativo (4,5). L’indagine conferma anche le difficoltà nel trovare lavoro, testimoniate pure dai dati che coinvolgono l’intera provincia. Curiosità. Altroconsumo, poi, rivela che veneziani e mestrini impiegano in media 45 minuti nel tragitto casa-lavoro. Una eternità, in confronto agli altri. Tanto che solo i romani, in questo campo, possono tenerci testa.


Per quanto riguarda il turismo, il 50 per cento degli intervistati non ritiene un problema l’invasione dei «foresti» in centro storico. Il 30 per cento, invece, è infastidito dalla situazione.


CONCLUSIONI.
In ogni caso, alla domanda: «avresti problemi a trasferirti in un’altra città?», il 60 per cento dei veneziani e dei mestrini interrogati risponde «sì, sarebbe un problema». La media nazionale è del 50 per cento. Come dire che, al di là di tutto, a Venezia non si vive poi così male.

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