Mestre. "Bepi" Pistolato, il diacono di 93anni diventa commendatore
Ribattitore e carpentiere alla Breda, per 21 anni ha seguito e aiutati i carcerati di Santa Maria Maggiore. La nomina dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

MESTRE. Per tutti “Bepi” ma all'anagrafe Giuseppe Pistolato, nato a Venezia 93 anni fa, venerdì 20 è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La sua vita è stata divisa tra quella di carpentieri navale alla Breda di Porto Marghera, oggi Fincantieri, e quella di persona sensibile e disposta alla carità cristiana tanto da diventare diacono e in questa veste essere il primo a portare conforto ai detenuti in carcere.
La motivazione del riconoscimento parla chiaro: "Per l'impegno profuso, nel corso della sua vita, nella promozione del valore della solidarietà".
Pensionato e vedovo, Bepi il diacono operaio, ha lavorato per 40 anni nel cantiere navale Breda, prima come ribattitore e poi come carpentiere. Nel 2018, dopo 21 anni, ha concluso il suo servizio di carità nel carcere maschile di Santa Maria Maggiore.
Nella diocesi veneziana è il primo diacono permanente ad essere entrato in una struttura penitenziaria. Ogni giorno, per venti anni, ha dedicato due ore del suo tempo ai detenuti all'interno del carcere ma il suo impegno continuava anche fuori dalla struttura per recuperare tutto ciò di cui i detenuti avessero bisogno (indumenti, prodotti per l'igiene personale, beni di prima necessità). Attualmente offre il suo servizio nel Centro Anziani Nazaret di Zelarino a Mestre, vicino alla sua abitazione.
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