Mestre all'asta: alloggi, capannoni e fabbriche per il business turistico e terziario

MESTRE. Pezzi di Mestre continuano ad andare all’asta dopo le decisioni del tribunale su fallimenti e pignoramenti di aziende e privati. Un fenomeno che non può passare inosservato. Da mesi alloggi, capannoni e terreni finiscono in vendita al miglior offerente. E spesso a farsi avanti per acquistarli sono aziende e imprenditori a cui interessa investire in nuovi alberghi, perché il business della ricettività anche in terraferma è quello che vede il maggior numero di investitori mentre nell’area industriale gli investimenti sono ridotti rispetto alle aspettative.
Tanti spingono per costruire una casa grazie al Piano interventi della giunta Brugnaro ma in città tanti immobili sono oggi in vendita all’asta. Ecco allora che i 22 mila metri quadri di spazi, per il 54 per cento coperti, che ospitavano in via dell’Elettricità la azienda Eraclit, definitivamente chiusa, vanno al miglior offerente. Due i lotti con valore di 720 mila euro l’uno e di quasi 3 milioni e mezzo il secondo. Un’area per cui è già segnato, in un certo senso, un futuro con una riconversione. Stando alle informazioni della perizia del tribunale, un permesso a costruire è in attesa di essere ritirato in Comune dopo che nel 2016 lo studio Caprioglio aveva presentato una domanda di demolizione e costruzione di un edificio con funzioni di terziario.
Poco lontano in via Banchina dei Molini vanno all’asta spazi che ospitano magazzini e laboratori in una serie di fabbricati costruiti prima del 1967 con vista sul canale che costeggia l’area portuale e la Fincantieri. In questi ultimi anni avevano ospitato anche circoli musicali e laboratori di artisti. L’asta dell’area, valore poco più di un milione di euro, è fissata per il 26 giugno. Vale 183 mila euro un vecchio laboratorio artigianale di via Valeggio, sul Terraglio, che può, stando alle perizie, diventare albergo o residence (l’area è qualificata come zona C14).
E tra le vendite c’è anche un albergo di Malcontenta, in via Padana. In vendita per 765 mila euro, base d’asta, è la villa veneta settecentesca con parco e parcheggi che lo ospita. Altri terreni in vendita sono collegati a piani residenziali rimasti inattuati: è il caso dei quasi 10 mila metri quadri di terreni edificabili in via Gatta che vanno all’asta ai primi di giugno e che rientrano nel piano per alloggi Peep approvati dall’amministrazione comunale nel 2013. Sul fronte residenziale proseguono con decine di lotti, che comprendono appartamenti e garage, le vendite delle torri di via Zandonai, in piena area Aev Auchan, costruiti dall’impresa Ormenese costruzioni. Due torri di appartamenti nell’area dei megastore tra Zelarino e Terraglio, autorizzati con una variante urbanistica dalla giunta Orsoni per non lasciare quell’area solo ad un destino commerciale.
E cercano compratori i quasi 9.790 metri quadri di vecchi edifici alla fine di via Santa Maria Goretti, a Carpenedo, verso via Martiri della Libertà che vengono ceduti al miglior offerente a partire da un milione di euro. Qui si possono realizzare, stando alle schede urbanistiche, attività commerciali e direzionali su sei piani. Il piano di recupero è stato approvato dall’amministrazione comunale nel lontano 2009. Ai primi di maggio si attende anche la decisione più attesa: quella del giudice sul fallimento dell’area ex Umberto I. Il “buco nero” di Mestre potrebbe essere acquisito da imprenditori per 15 milioni di euro. —
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