Fuma una sigaretta sulla porta di casa, baby gang le lancia un petardo in faccia

E’ accaduto a Meolo, vittima una donna di 46 anni. Con un gesto istintivo ha colpito il petardo diretto verso il viso, schivandolo, poco dopo il botto

Giovanni Cagnassi
I petardi Super Magnum
I petardi Super Magnum

Le lanciano un petardo addosso davanti all’uscio di casa e lei riesce miracolosamente a evitarlo con un gesto istintivo della mano. È accaduto a Meolo dove una donna di 46 anni S. A. residente in via Tiepolo, è stata vittima di una babygang la sera del 12 settembre. La donna, che vive in via Tiepolo con il marito, un figlio disabile, stava fumando una sigaretta intorno alle 21. 30, appena fuori la porta di casa al piano terra.

E fumando la sigaretta era ancora più esposta al lancio di un petardo che avrebbe potuto causarle danni permanenti. Con un gesto istintivo ha colpito il petardo diretto verso il viso, gettandolo lontano, ma il botto è stato tremendo anche perché si trattava di un “Super Magnum” ovvero uno dei petardi più potenti sul mercato. Il gruppo di ragazzi è fuggito a gambe levate.

Il frastuono provocato è stato impressionante ed è rimasta turbata da questa esperienza al punto di perdere il sonno. Il giorno dopo si è recata dai carabinieri e ha presentato denuncia per accensioni ed esplosioni pericolose, al momento contro ignoti. Ma saranno visionate le telecamere di sorveglianza della zona, mentre anche la donna ha fornito una descrizione della banda di ragazzini, che avevano tutti l’aria di essere molto giovani e addirittura minorenni.

«Non si sono neppure resi contro di quello che hanno fatto e cosa avrebbero potuto causare con quel lancio», commentano marito e moglie, «fortunatamente nostro figlio disabile non è stato coinvolto e non si trovava davanti a casa in quel momento».

«Io da quella sera non riesco quasi a dormire nel ricordo di quel fragore improvviso e assordante», aggiunge la donna, «tanto che mi ha tappato le orecchie e fatto tremare. Ora abbiamo presentato denuncia e attendiamo le indagini in corso, perché questi ragazzi devono essere punti in qualche modo per far sì che non succeda mai più un episodio simile. Questa volta nessuno si è fatto male, ma chissà cosa poteva succedere con un simile petardo lanciato direttamente al volto».

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