Meno abbigliamento, più bar nel destino di Corte Legrenzi

Tra gli angoli più belli di Mestre dove è alto il turnover di negozi e locali, ci sono la Calle e Corte Legrenzi. Qui molte vetrine sono allestite e si presentano accattivanti grazie alla creatività di chi si occupa del quadrilatero ricompreso tra via Poerio e piazzale delle Poste, ma in realtà all’interno ci sono mostre temporanee, laboratori, esposizioni, “free space” e altri stratagemmi per non far sembrare i locali vuoti utilizzando creatività, ingegno e buon gusto.

I negozi, però, si contano sulle dita di una mano.

Da qualche giorno, dopo la svendita, sono state oscurate anche le vetrine di “Carducci 52”, storico negozio che aveva cambiato diverse postazioni prima di approdare in Corte Legrenzi.

Di aperti ne rimangono pochi, se si tolgono “Scout” e “progetto Quid”, per ora, ma sembra che nell'aria ci sia l'apertura di un’agenzia immobiliare.

Mesi addietro aveva chiuso “Wad Shop”, boutique tra le poche che vendeva capi di abbigliamento di marca e vestiti ricercati.

Di sicuro altra partita sono i locali, che invece stanno vivendo un momento positivo grazie anche ai turisti che si sono riversati a Mestre questa estate. Sotto il glicine più bello di Mestre c’è il nutritional caffè “Va Pensiero”, che catalizza clienti e affezionati per colazione, pranzo, cena, aperitivo lounge e cocktail, oramai un must per i mestrini.

A breve dovrebbe aprire “Voy”, nuova opportunità per chi cerca un locale raffinato. E c'è chi sostiene che il destino della Corte, sia quello di diventare un grande locale open-air come quelli che si trovano nelle grandi capitali europee: tanti locali tutti con plateatico, uno vicino all'altro, offerta diversificata (fusion-tapas-etnico-local) e se serve per allungare la stagione si usano i funghi caloriferi. —

M.A.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia