Mazzacurati il nodo dell’eredità Proprietà e debiti per milioni di euro

I funerali si terranno negli Stati Uniti. La moglie Rosangela e i sei figli alle prese con i lasciti (e i guai) dell’ingegnere



Morto il “patriarca” si apre il capitolo eredi. A chi andranno le proprietà dell’ingegnere e chi prenderà il suo posto nei tanti contenziosi aperti con la giustizia e la sua ex creatura, il Consorzio Venezia Nuova? Il giorno dopo la scomparsa del padre-padrone del Mose e del Consorzio sono tanti gli interrogativi irrisolti.

I funerali di Mazzacurati si terranno in California, dove viveva da anni con la moglie Rosangela, di cittadinanza americana. Ma si apre adesso il capitolo dell’eredità. Questione complicata. Come complicata era la vita privata di Mazzacurati. Con la prima moglie, Gabriella, aveva avuto cinque figli: Giuseppe, Giovannella, Carlo, Elena e Cristina. In età matura sposa la sorella della moglie, Rosangela Taddei, e diventa padre acquisito di Marina e Mark, che Rosangela aveva avuto dal precedente matrimonio negli Stati Uniti. Una famiglia numerosa e a tratti esigente. Dagli atti finiti nella vicenda processuale si ricostruisce la storia di un padre attento oltre che al Mose anche alle esigenze dei suoi figli. Case e viaggi. Mutui e prestiti. Aiuti e incarichi. Anche al figlio Carlo, affermato regista scomparso nel 2014. Mazzacurati intercede più volte, come segnalato nelle relazioni della polizia giudiziaria, presso il sottosegretario Gianni Letta con cui aveva un ottimo rapporto personale. Vicende balzate alla cronaca come l’acquisto dell’olio, decine di migliaia di euro del Consorzio per la tenuta toscana del figlio Giuseppe. Prestiti per l’acquisto di case. Incarichi per migliaia di euro a Marina Snow, figlia della moglie Rosangela. Conversazioni che si fanno sempre più frequenti dal 2010 su come investire e depositare i soldi di famiglia.

Un fiume di denaro veniva gestito dal presidente-direttore del Consorzio negli anni d’oro. Lui decideva e cercava di rimuovere le difficoltà,aAnche utilizzando quel denaro. Ma gli inquirenti non trovano granché al momento dell’arresto. A quanto ammonta l’ “eredità” di Mazzacurati?. «Se fossi il loro avvocato consiglierei di rifiutare l’eredità», suggerisce un legale veneziano, vicino alla famiglia. Accettarla significherebbe anche accettare debiti e contenziosi che la giustizia e l’ex azienda di Mazzacurati avanzano.

Ventuno milioni e mezzo di euro richiesti dalla Corte dei Conti nel processo contabile che lo riguarda. Danno erariale causato allo Stato proprio dall’ingegnere ora scomparso e da Alessandro Mazzi, vicepresidente del Consorzio, anche lui finito nei guai con lo scandalo, presidente della Technital di Verona, la società progettista del Mose.

Anche nel bilancio 2018 firmato dagli amministratori straordinari del Consorzio ci sono molte pagine che riguardano Giovanni Mazzacurati. La causa per risarcimento danni (in corso) a carico dell’ingegnere, insieme alla «Palladio Finanziaria, Baita, Valentino e Menguzzo». Udienza in questo caso rinviata al gennaio del 2020 «Per consentire il rinnovo della notifica nei confronti dell’amministratore di sostegno del Mazzacurati». E una sfilza di altri procedimenti giudiziari, per reati penali e tributari. Accettare l’eredità significherebbe da parte dei familiari dell’ingegnere accettare anche le conseguenze dei suoi atti. E sottoporsi a un sanguinoso risarcimento danni. Una pagina di storia - non solo giudiziaria - si è chiusa con la morte dell’ingegnere. Molti misteri resteranno insoluti. E sui risarcimenti la parola fine ancora non è scritta. —

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