Maxì, raccolte 250 firme contro la chiusura

ORIAGO. La popolazione di Oriago si mobilita per evitare la chiusura del supermercato Maxì family in via Lomellina e ieri quasi 250 firme sono state raccolte in poche ore contro la chiusura del negozio.
Il Comune, con il sindaco Marco Dori e l’assessore al commercio Vanna Baldan, convocherà la prossima settimana l’azienda per chiedere delucidazioni su cosa sta accadendo e sul fatto che diecilavoratori perderanno il posto di lavoro.
Intanto ieri il supermercato, che aveva annunciato l’apertura per la mattina di oggi, è rimasto chiuso.
La notizia della chiusura definitiva del supermercato, dopo 32 anni di attività, è arrivata all’inizio della scorsa settimana come un fulmine a ciel sereno sulla testa dei lavoratori e dei residenti.
Per i dieci lavoratori, per larghissima parte assunti a tempo indeterminato da anni, il rischio di perdere il posto di lavoro è altissimo, a meno che la direzione del Maxì non decida di spostare i dipendenti di Oriago nelle altre sedi (14) che rimarranno aperte, anche se l’azienda è loro apparsa più intenzionata a procedere con i licenziamenti.
«L’azienda», spiegano i dipendenti, «dopo averci fatto appendere un cartello nei giorni scorsi in cui si annunciava al pubblico l’apertura dalle 9 alle 13 per il 2 giugno, ci è stato comunicato all’ultimo momento che il negozio restava chiuso. Ad ora, nonostante la direzione ci abbia comunicato la chiusura del negozio entro il 30 giugno e ci abbia chiesto di informarci per accedere alla disoccupazione, le lettere di licenziamento non ci sono ancora state consegnate. Vogliamo chiarezza sul futuro che ci aspetta».
Per l’azienda la causa della chiusura della sede di Oriago è da addebitarsi al calo dei clienti e all’antichità dell’immobile. I residenti e gli esercenti della zona, intanto da ieri, hanno fatto circolare dei fogli per la raccolta delle firme.
«Abbiamo avviato», spiega Graziano Scantaburlo, titolare della ricevitoria “il Quadrifoglio”», una raccolta di firme che ci ha portato solo al mattino a superare le 100 firme. Sottoscrizioni che oggi (ieri, ndr) nel pomeriggio hanno raggiunto quasi quota 250. Non vogliamo che questo supermercato che è anche un punto di riferimento dal punto di vista aggregativo di tutto il quartiere, chiuda. Si desertificherebbe ulteriormente di servizi un’area popolosa di Oriago che ne è già carente. Puntiamo a raccogliere anche 1.000 firme, che consegneremo al Comune e all’azienda».
Il rischio è insomma per i residenti di trasformare sempre più il quartiere Romagna – Cadore Lomellina di Oriago in un dormitorio.
Alessandro Abbadir
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