Maxi furto di gasolio A giudizio otto persone
Diecimila litri di gasolio rubati dall’oleodotto della Ies spa che collega Porto Marghera a Mantova. Prelievi continui dalla tubazione per circa 10 mila litri a Monselice, Este, Casale di Scodosia. Ora però il pubblico ministero di Padova Sergio Dini ha chiuso le indagini e si appresta quindi a chiedere il rinvio a giudizio per otto persone, compresi due rivenditori di Trebaseleghe e Piove di Sacco accusati di aver comperato il combustibile per rivenderlo nella loro stazione di carburante. Gli indagati sono : Giuseppe Vito Serratore, 51 anni, di Pizzo (Vibo Valentia), Vincenzo Crema, 56 anni di Casale di Scodia, Antonio Francesco Durante, 54 anni di Padova, Armando Gura, 26 anni, albanese residente a Padova, Valerio Biolo, 57 anni di Piove di Sacco, Mario Miotto, 41 anni di Monselice (tutti difesi dall’avvocato Carlo Covi) oltre ai benzinai Moreno Ghedin, 55 anni di Trebaseleghe (avvocato Marco Zanchi) e Luigi Sartore, 55 anni di Piove di Sacco difeso dall’avvocato Valentino Menon. A tutti viene contestata l’associazione a delinquere e a vario titolo il furto o la ricettazione. In particolare Serratore, Crema, Durante, Gura, Biolo e Miotto effettuavano le singole operazioni di prelievo dalla condotta Ies spa e Durante metteva a disposizione del gruppo un capannone di Monselice dove venivano custoditi gli attrezzi utilizzati per i prelievi. Mentre Ghedin e Sartore erano i destinatari del gasolio portato da Biolo e Miotto per venderlo ai clienti della stazione di servizio. Per gli esercenti viene pure contestata la ricettazione. Tutti fatti contestati dal marzo del 2017 al novembre del 2018. I prelevamenti dall’oleodotto sono un problema di vecchia data. La società Ies possiede un deposito costiero a Porto Marghera (Venezia) dal quale il greggio viene trasferito a Mantova tramite un oleodotto di proprietà lungo 120 chilometri, a circa due metri sotto terra. La Ies a Mantova ha una raffineria con una capacità di lavorazione di 2,6 milioni di tonnellate di greggio. Il problema dei furti è di difficile soluzione, l’azienda petrolifera esegue dei controlli fissi grazie anche a dei cosiddetti “camminatori” che verificano la condotta passo passo. Una tecnica costosa ma molto efficiente. Il pompaggio del greggio non è costante e quindi l’azienda ha difficoltà a scoprire eventuali perdite. Cinque i colpi addebitati agli indagati. —
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