Mattias Antonio Glavinic a 7 anni già incanta con il piano

JESOLO. Alberto Bettin, il titolare dell’omonima azienda che vende e noleggia pianoforti e altri strumenti musicali, lo ha già definito il “novello Mozart” della musica italiana. Si chiama Mattias...
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PIANISTA BAMBINO IN FIERA. GLAVINIC MATTIAS. ALBERTO BETTIN
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PIANISTA BAMBINO IN FIERA. GLAVINIC MATTIAS. ALBERTO BETTIN

JESOLO.

Alberto Bettin, il titolare dell’omonima azienda che vende e noleggia pianoforti e altri strumenti musicali, lo ha già definito il “novello Mozart” della musica italiana. Si chiama Mattias Antonio Glavinic. Ha solo sette anni e frequenta la scuola elementare a Jesolo, dove vive con la sorella Margita, il papà Marjan, muratore e la madre Mirjana Bernes, che lavora in un albergo stagionale. È una famiglia originaria di Barban, un paese, di tremila abitanti, della Croazia, che si trova vicino a Rovigno e a Pola. Vivono a Jesolo ormai da tanti anni. Bettin lo ha già ascoltato tre volte e ne è rimasto affascinato. Tant’è che questa mattina, dalle 11, Mattias sarà ospite proprio di Alberto Bettin, nel padiglione 7 di Casa su Misura, all’interno della fiera, dove si esiberà in un breve concerto con musiche di Chopin, Mozart, Liszt ed anche in alcune melodie tratte dai repertori di Giovanni Allevi e Ludovico Einaudi.

«Per il mio lavoro vedo ed ascolto, quasi ogni giorno, decine di ragazzi, che già suonano bene», spiega Bettin, «Mattias, però, mi ha impressionato subito più degli altri. Trovo strano che non sia stato già valorizzato, almeno nella zona in cui è nato e cresciuto. In tutti i modi lo ritengo un piccolo genio musicale. Non solo suona benissimo i brani più belli dei musicisti più popolari, ma è anche compositore. Ha già scritto due canzoni, che sono anche abbastanza belle e orecchiabili». E gli elogi di Bettin trovano le prime conferme proprio all’interno della fiera di Padova, dove il bambino si è già esibito una prima volta domenica scorsa. Ogni volta che Mattias si metteva al piano, intorno a lui si formava un grande capannello di persone, che, alla fine di ogni suonata, gli tributava una valanga di applausi e, naturalmente, chiedeva e otteneva un numero spropositato di bis. (f.pad.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia