Matteo Renzi cita in Senato il caso del Cayo Blanco

L’ex premier Pd ha ricordato  il divieto di entrata al giovane di colore prima di Ferragosto “in un locale del Nordest” ma il riferimento era chiaro 

CHIOGGIA. Matteo Renzi, ex presidente del consiglio griffato PD, durante la discussione al Senato sulla crisi di governo per attaccare la politica del ministro dell’interno Matteo Salvini, ha accennato al caso che ha visto protagonista il Cayo Blanco, qualche giorno prima di Ferragosto. Un passaggio sottile, che a molti sarà parso come generico perché in realtà Renzi non ha citato né la località e né tanto meno il locale in questione. Ma il riferimento al locale di Sottomarina che, tra l’altro, ha ottenuto dal Tar la sospensiva sul fermo dell’attività come aveva deciso il Questore, è piuttosto inequivocabile. «Come non essere sorpresi», ha detto Renzi durante il suo intervento, «quando un ragazzo di colore non può entrare in una spiaggia del Nordest pur avendo una carta d’identità italiana». Nessun dubbio, si tratta proprio del caso del Cayo Blanco. E per fortuna, dicono alcuni esponenti dem, che Renzi non era ancora conoscenza della bufera che ha invece coinvolto per l’ennesima volta Playa Punta Canna.

Ad uscirne dunque con le ossa rotte da tutte queste vicende è indubbiamente la città di Chioggia e la spiaggia di Sottomarina. Hai voglia a giurare e spergiurare che in questa parte della laguna si è trattato solo di casi isolati, quando poi in realtà prima i media nazionali e adesso pure una discussione al Senato puntano ferocemente il dito contro la comunità clodiense. «Ci manca solo che ne parli l’astronauta Luca Parmitano dallo spazio e poi non manca più nessuno», afferma ironicamente Jonatan Montanariello, capogruppo del PD in consiglio comunale. «Mi trovavo nei giorni scorsi», continua, in vacanza ad Avola, in Sicilia e accanto a me una signora stava leggendo su un quotidiano le vicende che hanno coinvolto la nostra città affermando: guarda come sono messi questi a Chioggia! Cose che fanno male, come fa male venga screditata la nostra città addirittura in Senato. Purtroppo però non vedo una presa di posizione del sindaco che dica che la vera Chioggia non è questa». .Di parere opposto ovviamente il leader chioggiotto della Lega, Marco Dolfin: «Vicende che sono state amplificate, dice, «perché non mi pare che in città ci siano tutti questi episodi di intolleranza, anzi». —

Daniele Zennaro

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