Marco Cè beato? Un archivio dati per iniziare l’iter

Il Patriarca Moraglia ha parlato di possibili «grandi segni» e il settimanale “Gente Veneta” rilancia e crede nel processo
il patriarca Marco cè
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VENEZIA. “Il Patriarca Marco verso la beatificazione?” è il titolo dell’editoriale, firmato da Giorgio Malavasi, pubblicato sul nuovo numero del settimanale diocesano Gente Veneta, in uscita in queste ore. L’articolo riprende e rilancia le parole che il Patriarca Francesco Moraglia aveva detto lo scorso 2 aprile, a proposito del cardinale Marco Cè, al termine della messa del Crisma celebrata a San Marco. «Vogliamo tenere desta la sua bella figura con dei piccoli segni che, se il Signore vorrà, diventeranno anche grandi segni» aveva detto, annunciando anche l’intenzione di aprire un fondo, una sorta di archivio, nel quale raccogliere materiale su Cè.

Non c'è una richiesta formale, ma si tratta di un primo passo di un possibile iter molto più complesso: si inizia da un editoriale, per manifestare il desiderio della Curia veneziana.


«Il 12 maggio - scrive Malavasi - sarà un anno dalla morte del Cardinale Cè e da più parti si avverte il bisogno di fare memoria del Patriarca Cè. “Io stravedo per questo Patriarca” ci diceva un giorno una persona che non aveva nessuna particolare ragione per “stravedere” per cose e uomini di Chiesa. E questa espressione dice bene la simpatia e il giudizio positivo e perfino entusiastico di cui ha goduto nella considerazione di tutti, per tutta la sua vita. Un risultato straordinario, che ha molto a che fare con quell'ordinarietà della santità che è la cifra del cardinale Cè. Ordinariamente, cioè, è riuscito a incarnare il Vangelo mostrando che vivere da cristiano è bello e dà senso pieno alla vita. Il Patriarca Marco ha fatto molto senza ricorrere al clamore: ha tracciato un segno chiaro, infondendo un clima e uno stile, nella nostra Chiesa, e ha realizzato molte opere. Ha sempre però fatto un passo indietro prima dell'accendersi dei riflettori e dello scroscio dell'applauso. Ha lasciato un'orma leggera, ma essenziale, in ogni atto e circostanza che si è trovato a vivere, ottenendo un consenso unanime alla sua persona e allo stile di vita cristiano che proponeva. Questa è stata l'ordinarietà della sua santità».


Al punto che ora, prosegue Malavasi, «nella prossimità dell'anniversario si accende il desiderio di invitare tutti i veneziani - lo ha fatto il Patriarca Francesco - a portare testimonianze da raccogliere in un “archivio” dedicato al cardinale Cè. Questo può essere il momento opportuno per iniziare, nella Chiesa di Venezia, una preghiera comune in ordine al discernimento degli elementi per l’eventuale inizio della causa di beatificazione del Cardinale Marco. Nella sua umiltà e nella sua umanità profonda ma schiva, il Patriarca Marco probabilmente si tirerebbe indietro rispetto ad una simile prospettiva. Ma se fosse un intero popolo di Chiesa a ritenere che ne valga la pena, per il bene di tutti e pensando alle nuove generazioni».


Accanto alla prossima costituzione in Seminario di un fondo archivistico tutto dedicato al cardinale Cè, al termine della stessa messa del Crisma monsignor Moraglia aveva inoltre già annunciato - sempre in occasione del primo anniversario della morte del Patriarca emerito, le cui spoglie sono custodite nella cripta della cattedrale veneziana - altre iniziative in programma a cominciare da martedì 12 maggio, alle 18.30, con la Messa solenne di suffragio nella basilica cattedrale di S. Marco (invitati anche i Vescovi del Triveneto).
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