Marchi, Costa e Orsoni i manager pubblici più ricchi della provincia

Il fuoriclasse resta Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, con oltre 4 milioni di euro guadagnati nel 2009. Ma è un manager «veneziano» d'adozione: casa in laguna, ma azienda pubblica tra le più importanti a livello nazionale. A spulciare, invece, tra le società pubbliche che agiscono sul territorio locale e veneto - scorrendo il bollettino pubblicato ieri anche dalla Prefettura di Venezia, redatto sulla base della dichiarazioni dei redditi 2010, come da legge 441/1982, per la trasparenza patrimoniale - la vera sorpresa negli elenchi dei redditi di presidenti e amministratori di alcuni enti pubblici è il sindaco Giorgio Orsoni, presente come presidente di In Venice servizi nautici: 608.491 mila euro di reddito nel 2009.
Nel 2009 non era ancora primo cittadino di Venezia, ma da avvocato viene citato anche come presiedente di Agriver e Agriver 6 (società con terreni a Latisana interessate al progetto Golf Club Marina del Tagliamento, tuttora in corso). A sorpresa, nell'elenco mancano habitué storici come il presidente di Save Enrico Marchi (i cui 595 mila euro di reddito 2009 si desumono però dalle dichiarazioni presentate alla Consob dai manager delle maggiori società quotate in Borsa), ma si ritrovano tutti e due gli amministratori delegati dell'aeroporto di Venezia: Monica Scarpa (243 mila euro) e Paolo Simioni (amministratore delegato di Centostazioni, 321 mila euro). Nella top, il presidente dell'Autorità portuale Paolo Costa con 407 mila euro (nel 2009 ancora al Parlamento europeo e commissario straordinario per la base Dal Molin). C'è poi il mondo dell'arte: la Biennale (più importante ente culturale italiano) con i 253 mila euro dichiarati dal presidente Paolo Baratta (in dichiarazione congiunta ai 193 mila della moglie Gemma Bracco) e i 164 mila euro del direttore Andrea Dal Mercato (allora dirigente del Comune di Venezia); c'è l'attuale sovrintendente del teatro La Fenice Cristiano Chiarot (già responsabile di marketing e comunicazione del teatro, 131 mila euro). Ancora, presidente e direttore di Arteven, Azienda regionale di promozione del teatro e della cultura nelle comunità venete: Anselmo Boldrin (138 mila euro) e Pierluca Donin (103 mila). Nell'elenco ministeriale si ritrova anche il direttore artistico del Carnevale di Venezia Davide Rampello, nella sua qualità di presidente de La Triennale di Milano (188 mila euro). Nell'elenco mancano i presidenti di molte società autostradali nel passato «clienti affezionati», ma c'è il presidente della Brescia-Venezia-Vicenza-Padova-Verona (e presidente della provincia di Vicenza) Attilio Schneck, con 130 mila euro. Immancabili i vertici della finanziaria regionale Veneto Sviluppo: l'allora presidente Irene Gemmo (dell'omonima società di costruzioni, 527 mila euro), il vicepresidente Antonio Rigon (consigliere delegato Sinloc, società specializzata nello sviluppo infrastrutture pubblico-privato, 331 mila euro) e il direttore generale Paolo Giop (250 mila euro). I veri «Paperoni» sono però ai vertici delle grandi aziende e istituzioni pubbliche. Oltre al già citato Paolo Scaroni, il più ricco tra i ricchi è il presidente e ad di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini con 4,416 milioni di euro denunciati nel 2010. A distanza, il presidente di Enel Piero Gnudi (1,6 milioni), quello di Ferrovie dello Stato Innocenzo Cipolletta (1,2 milioni), il governatore di Banca d'Italia Mario Draghi con 1,041 milioni di euro di reddito nel 2009. E, ancora - di presidente in presidente - quello di Enav Guido Pugliesi (882 mila euro), di Anas Pietro Ciucci (790 mila), dell'Autorità per le Comunicazioni Corrado Calabrò (747 mila euro), il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera (600 mila euro) e l'amministratore di Grandi Stazioni Fabio Battaggia (523 mila euro), di Consob Lamberto Cardia (656 mila euro). Fanalino di coda Matteo Marzotto, imprenditore e presidente di Enit-Ente per il turismo, con 258 mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video