Manifattura Tabacchi, stanziati 17 milioni

L’ex magazzino diventerà sede del Tribunale civile, lavori al via nel 2019: il Comune lo darà gratis al Ministero per 99 anni

Le possenti colonne in ghisa del salone dove le tabacchine arrotolavano le sigarette, saranno restaurate e mantenute a vista. La facciata della Manifattura Tabacchi, con il suo timpano, mantenuta e l’orologio rimesso in funzione. La giunta comunale ha approvato l’atteso progetto per il secondo lotto dei lavori per la Cittadella della Giustizia, quello che, dopo la realizzazione dei nuovi edifici dove dal 2003 operano il Tribunale penale, la Procura, il Tribunale di sorveglianza, uffici della Corte d’Appello civile, investirà direttamente l’ex Manifattura a piazzale Roma, destinata a ospitare aule ed uffici del Tribunale civile: 17 milioni di euro di finanziamenti, 12,5 dei quali stanziati dal Comune con i fondi statali destinati a Venezia per gli interventi sulle “Periferie urbane” e altri 4,6 finanziati direttamente dal ministero di Giustizia, con l’accordo di gennaio tra il sindaco Brugnaro e l’ex ministro Orlando.

Secondo il cronoprogramma, i lavori dovrebbero iniziare con l’inizio del 2019 e concludersi in 20 mesi: entro il 2020-2021, dunque, l’attesa riunificazione degli uffici giudiziari di primo grado a piazzale Roma, con la restituzione all’agenzia del Demanio - e, qui, certamente si aprirà un dibattito sulla sua destinazione futura - del complesso di Rialto.

L’intervento approvato ieri dalla giunta comunale è un aggiornamento del Progetto Definitivo Generale approvato dalla stessa giunta nell’ormai lontano novembre 2000. «Il progetto definitivo», spiega l’amministrazione, «è stato redatto da un gruppo misto di progettazione, interno all’amministrazione per la parte architettonica ed esterno per la parte impiantistica e strutturale ed ha già ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza veneziana, con la quale verranno condivise anche le successive scelte in fase di esecutivo. Come criterio generale si è cercato di conservare il più possibile l’esistente, compatibilmente con l’inserimento delle nuove funzioni: aule, uffici, archivi. L’immagine esterna degli edifici esistenti viene conservata in modo integrale, in particolare i caratteristici serramenti originali con vetri piccoli su telai metallici. I serramenti nuovi, con le dotazioni per il risparmio energetico, sono posti all’interno, dietro ai primi. In tutti gli edifici i materiali esterni rimangono quelli esistenti, opportunamente restaurati. All’interno vengono conservate le strutture in ferro con le caratteristiche colonne in ghisa e i soffitti a volterrane».

«Abbiamo pensato di destinare all’intervento sul secondo lotto della Cittadella della Giustizia parte fondi del Bando Periferie assegnati al Comune di Venezia», ha spiegato il sindaco Brugnaro, «perché riteniamo che la giustizia debba essere efficiente e veloce, soprattutto per gli ultimi e per le persone più deboli», recuperando un edificio da anni abbandonato e ringraziando il ministero di Giustizia, l’Agenzia del Demano, i responsabili del Tribunale, gli uffici, per aver seguito l’iter del progetto sul secondo stralcio. In un primo momento, il Comune aveva annunciato lo stanziamento di tutti i 17 milioni necessari per finanziare i lavori, ridotti poi a 12,5 per l’intervento diretto del ministero di Giustizia, per 4,6 milioni di euro. Una volta restaurati, gli edifici, di proprietà del Comune, saranno dati in comodato d’uso gratuito al ministero di Giustizia per 99 anni, sgravando l’amministrazione dalle spese per l’affitto del Palazzo di Rialto. In prospettiva, un terzo lotto di lavori, sulla parte restante dell’antica Manifattura, dovrà completare il progetto di riunificazione degli uffici giudiziari, con il trasferimento anche della Corte d’Appello penale, che dovrebbe mantenere una sede di rappresentanza a palazzo Cavalli.

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