«Malori per il caldo a Palazzo Ducale»

Denunciata una situazione insostenibile per il personale: «Siamo senza condizionamento, temperature fino a 35 gradi»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 24.03.2016.- Controlli con il metal detector a Palazzo Ducale.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 24.03.2016.- Controlli con il metal detector a Palazzo Ducale.
Mentre due giorni fa le Gallerie degli Uffizi di Firenze sono rimaste chiuse per un guasto improvviso all’impianto di condizionamento, Palazzo Ducale a Venezia resta aperto ma in questi giorni è come un forno, visto che l’impianto di climatizzazione non ce l’ha, con malori registratisi per il caldo anche da parte del personale che svolge i servizi museali. A denunciare il problema in una dura nota sono i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle Rsa e della Filcams Cgil Donatella Ascoli e Enrico Pellegrini.


«Anche questa estate nei Musei civici veneziani», scrivono i due sindacalisti, «lavoratori e visitatori soffrono un caldo insopportabile. Negli spazi museali dove non è presente la climatizzazione, soprattutto a Palazzo Ducale, si superano anche i 35 gradi di temperatura, aggravati dall’alto tasso di umidità raggiunto in questi ultimi giorni, durante i quali si sono verificati tra i lavoratori e le lavoratrici diversi episodi di malore causati dall’ondata di calore. Come delegati sindacali della Filcams-Cgil e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza da anni denunciamo, anche con richieste di intervento degli organismi di controllo e vigilanza, le condizioni di grave disagio in cui il personale è costretto a lavorare, senza ottenere nessuna risposta concreta dalla Fondazione dei Musei civici, che dovrebbe assumersi l’onere di cercare di risolvere il problema, mediante l’avvio di un progetto di climatizzazione delle aree museali sprovviste, ovviamente rispettoso di tutti i vincoli architettonici e conservativi».


Fondi dal Patto per Venezia.
Per l’impianto di climatizzazione di Palazzo Ducale bisognerà però aspettare i fondi del Patto per lo Sviluppo di Venezia concordati dal sindaco Luigi Brugnaro con l’allora premier Matteo Renzi. Fondi che Brugnaro - come ha recentemente annunciato - spera di riuscire a sbloccare almeno in parte entro l’anno, con un 10 per cento in arrivo dei contributi sui progetti presentati. Quasi sette milioni di euro saranno infatti investiti su Palazzo Ducale, per i restauri delle facciate interne ed esterne delle rive, l’impiantistica, i decori e appunto l’impianto di climatizzazione oltre che l’antincendio. Oltre un milione sugli altri musei civici soprattutto per messa a norma e antincendio. Ma i sindacati restano polemici sull’atteggiamento della Fondazione Musei Civici nei confronti dei dipendenti delle coooperative che assicurano i servizi museali e per il quali è in arrivo la nuova gara d’appalto, senza garanzie certe di mantenimento del posto di lavoro. «Eppure quando si è trattato di reprimere gli scioperi dei lavoratori», scrivono nella loro nota, «mobilitati per difendere i propri posti di lavoro messi in pericolo dal cambio di appalto, la Fondazione non ha esitato ad appellarsi a una delle ultime invenzioni del governo Renzi - che bisogna assolutamente contrastare, come noi stiamo facendo -, cioè alla legge che assimila l’apertura al pubblico dei musei ai servizi pubblici essenziali. Ma allora, se si pretende di decretare che a questo pubblico debba essere garantita la fruizione dei musei, non si dovrebbe garantire anche che questo non avvenga con un rischio per la salute?». E per la Cgil «necessita, dopo questa estate calda l’avvio di un autunno diversamente caldo, attraverso l’unificazione di tutte le vertenze lavorative in corso nel Comune veneziano, unendo tutti i lavoratori in un programma di mobilitazioni e di rivendicazioni comuni, per la salvaguardia dell’occupazione».
(e.t.)


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