Malore improvviso, muore a 21 anni

Choc a San Pietro di Castello. Linda Quintavalle, commessa della Coop, non aveva problemi fisici. Distrutti i familiari
Di Vera Mantengoli
INTERPRESS/TAGLIAPIETRA. SAN PIETRO DI CASTELLO ZONA QUINTAVALLE DOVE ABITAVA LINDA QUINTAVALLE
INTERPRESS/TAGLIAPIETRA. SAN PIETRO DI CASTELLO ZONA QUINTAVALLE DOVE ABITAVA LINDA QUINTAVALLE

VENEZIA. Il pensiero che in un attimo il cuore di Linda Quintavalle si sia fermato non dà tregua a nessuno. La tragedia è avvenuta sul Ponte del Prefetto di fronte ai giardini di Papadopoli. La ragazza di 21 anni si è accasciata a terra all’improvviso, alle 21.30 di domenica. Linda stava andando con un’amica verso Piazzale Roma. «Era una ragazza allegra – raccontano alcuni parenti che sostano fuori della porta della sua casa – solare e tranquilla. Aveva molti amici e da poco anche un lavoro alla Coop». Proprio lei che aveva iniziato a danzare fin dalla più tenera età, esercitando il suo corpo alla costanza e al rigore necessari per diventare ballerina di danza classica. Proprio lei che era sempre stata bene e non aveva mai accusato problemi. Solo un paio di anni fa aveva smesso di dedicarsi alla danza senza perdere però la passione per la musica e il piacere di ballare.

Oltre alla mamma e al papà, in queste ore la stanno piangendo il suo fidanzato, il fratello di 31 anni al quale era legatissima e molti amici che vanno e vengono nella casa di San Pietro di castello dove viveva con i genitori.

Sotto choci anche i colleghi della Coop di Campo San Giacomo dell’Orio dove la ragazza lavorava da maggio e che fino al giorno prima erano con lei. «Abbiamo inviato subito un telegramma – racconta Paola Minoliti, portavoce della Coop – e il giorno delle esequie si farà un minuto di silenzio nel supermercato. Tutti i dipendenti che vogliono partecipare alla cerimonia saranno agevolati».

Ieri, l’abitazione dove Linda viveva con i suoi genitori, si era trasformata in un rifugio per tutti quelli che la conoscevano. Amici, parenti, conoscenti. Una processione silenziosa ma continua. Erano davvero tante le persone che giungevano a portare le loro condoglianze. In quella casa si condivideva un dolore che attraversava i muri. A un certo punto, una signora con due grandi occhi azzurri diventati rossi dalle lacrime, esce dalla porta appoggiandosi alla parete. È un’amica della mamma, ma anche una madre: «Nessun genitore dovrebbe vedere morire il proprio figlio. Questo non deve succedere. Non può succedere». Vicino a lei una ragazza giovane che si copre il viso con un fazzoletto. La ragazza si avvicina alla donna che le prende il volto tra le mani guardandola negli occhi. A bassa voce ricordano Linda, cercando nella memoria dei ricordi belli che per un attimo scaccino la sofferenza, ma funziona solo per un istante. Il sorriso si trasforma in un inarrestabile pianto e le due donne rientrano nel rifugio a condividere il dolore per la perdita della loro Linda.

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