Magazzino farmaci chiuso difficoltà a Portogruaro

PORTOGRUARO. Gravi difficoltà nel reperimento dei farmaci in ospedale sono state denunciate, in questi giorni, dai consiglieri di minoranza e in particolare dal consigliere di Centrosinistra più avanti, Vittoria Pizzolitto.
Al centro del problema ci sarebbe il concentramento del magazzino dei farmaci dell’Usl 4, nell’ospedale di San Donà. Di contro il magazzino nel nosocomio di Portogruaro è stato chiuso, e questo ha comportato anche il trasferimento di parte del personale, che si conta sulle dita di una mano, in riva al Piave.
Allo sportello di Portogruaro, per il ritiro dei farmaci, resta solo un medico nel nosocomio cittadino. La procedura di consegna dei farmaci poi risulta complessa. Prima era sufficiente scendere nel magazzino e prelevare il farmaco in tempi rapidi. Ora, invece, occorre prenotare il farmaco on line attraverso una piattaforma dedicata. «Questo aspetto ha provocato lungaggini sia a Portogruaro che nella stessa San Donà di Piave, dove è stato concentrato tutto il magazzino», evidenzia la consigliera Vittoria Pizzolitto, «e attualmente un solo medico farmacista all’ospedale portogruarese copre il servizio di raccolta, e secondo noi tutto questo è inaccettabile».
Non solo. Si rivolgono normalmente alla farmacia dell’ospedale portogruarese anche gli utenti privati, e risultano essere diverse decine in tutto il territorio mandamentale. Prelevano i farmaci qui perché non si trovano nelle comuni farmacie: si tratta per lo più di farmaci salva-vita, indispensabili per le rispettive patologie. La questione, quindi, non è solo sanitaria, ma anche politica. Ed è per questo che Vittoria Pizzolitto ha presentato sull’argomento un’interrogazione urgente da sottoporre all’attenzione dell’intero Consiglio comunale.
«Chiediamo di sapere», scrive la consigliera, «se l’amministrazione comunale sia a conoscenza del fatto che il personale in organico alla farmacia ospedaliera sia stato trasferito di fatto a San Donà, dove il servizio è stato accentrato in nome di un presunto efficientamento e di una presunta riorganizzazione sanitaria di tre poli ospedalieri».
«Inoltre da tempo stiamo assistendo a un’operazione di depotenziamento dell’ospedale di Portogruaro che ha subìto il trasferimento della degenza di Cardiologia, della Psichiatria, e della neurologia nell’ospedale di San Donà di Piave. Ciliegina sulla torta la riapertura declassata del nostro Punto Nascita, dove sono rimasti in servizio solo tre ginecologi, da quando anche quelli a contratto hanno lasciato il reparto».
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