L’urto contro con la banchina di San Basilio Un mese dopo, la Costa sfiorò uno yacht

Il 2 giugno del 2019 l’incidente che ha fatto conoscere a tutto il mondo la fragilità di Venezia e il pericolo legato al passaggio di navi da crociera a poche decine di metri dalle banchine della città.

Sono da poco passate le 8.30 di domenica mattina quando la Msc Opera, gigante di 275 metri per 65 mila tonnellate di stazza, perde il controllo dopo la curva di punta della Dogana. Inutile il tentativo del rimorchiatore di far cambiare rotta al gigante del mare alla deriva in pieno canale della Giudecca, tanto che il cavo d’acciaio che collega i due mezzi si spezza rendendo definitivamente ingovernabile la Msc. Dopo qualche centinaio di metri, l’impatto con la banchina della Marittima a San Basilio. A farne le spese, il battello da navigazione fluviale River Countess, ripreso dai telefonini le cui immagini hanno fatto il breve il giro del mondo. La Msc si scontra prima con la banchina in cemento, poi con la poppa dell’imbarcazione, accartocciandola. Al suo interno, alcuni ospiti restano feriti: per fortuna, riportano solo qualche frattura insieme a uno spavento enorme. Sul molo, le urla degli altri passeggeri e dell’equipaggio.

Ma il 2019 ha regalato a Venezia anche un altro sfiorato incidente. Il 7 luglio, la Costa Deliziosa ondeggia pericolosamente spinta dalle feroci raffiche di maltempo. Anche in quel caso, i rimorchiatori ne perdono il controllo e il grattacielo galleggiante sfiora Riva dei Sette Martiri, e uno yacht ormeggiato lungo la riva. Anche in quel caso, dopo lo scampato pericolo il tema della sicurezza della navigazione è tornato a imporsi nel dibattito cittadino. —

e.p.

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