L’ultimo grande abbraccio a Silvia

A salutarla gli amici e i familiari nella piccola chiesa di via Servi di Maria. Una bara di legno chiaro coperta di fiori e tutti gli amici stretti in lacrime nell'ultimo abbraccio per salutare Silvia Piovesan, recentemente scomparsa a 37 anni per un male incurabile fulminante, lo stesso che pochi anni fa le aveva portato via il padre. La notizia della scomparsa della giovane mestrina, nata nel 1976 ed ex studentessa del liceo Scientifico Giordano Bruno, era corsa anche sul web, tra le pagine di facebook delle sue migliori amiche e i ricordi di chi l’aveva conosciuta. Poche frasi, nessun accenno alla malattia e lo scudo dei familiari per tenere la notizia nel massimo riserbo. Nei giorni scorsi nessuno aveva voluto parlarne e anche ieri i ricordi sono stati affidati alla voce rotta dal pianto della madre e della sua migliore amica. «Figlia mia e figlia del mondo» ha ricordato la mamma «hai portato la gioia nei cuori della tua famiglia e dei tuoi amici. Il ricordo della tua forza di volontà non ci abbandonerà mai». Straziante il ricordo degli amici, il cui unico conforto è ora sapere che Sissi, così la chiamavano, si è riunita al papà Maurizio. Della giovane viene ricordato il sorriso e la gioia di vivere. La sua straordinaria memoria e la capacità di non tirarsi mai indietro nell'aiutare gli altri. Si affidano tutti a Carla, la sua migliore amica, che a malapena riesce a trattenere lo strazio nelle parole dette sull'altare. «Ciao Sissi non riesco ancora a farmene una ragione» ha raccontato l’amica «mi mancheranno i tuoi scherzi e le battute che ci facevamo, la tua allegria e la voglia di dare a tutti una mano quando ti chiedevano aiuto. Ora sei tra le braccia di Mauri (il padre) che tanto ti mancava e potrai stare con lui». Una cerimonia breve chiusa dalle parole del parroco che si è stretto alla madre della giovane donna. Silvia si era sempre fatta amare e stimare. Un male incurabile se la è portata via troppo presto.
Gian Nicola Pittalis
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