L’ortofrutta raddoppia gli affari

Chioggia. Presentati i dati del 2013. Fatturato in aumento nonostante il clima

CHIOGGIA. Il settore ortofrutticolo tiene ed anzi, il mercato nel 2013 ha registrato il raddoppio del volume d’affari, passato da 5,8 nel 2012 a 10,3 milioni di euro nel 2013. Insomma, nonostante la crisi, le cose non sono andate male. È quanto emerso ieri mattina dal bilancio del presidente, Marco Boscolo Bachetto, che ha fatto il punto dell’anno che si è appena chiuso. «A distanza di un anno dall’insediamento del nuovo direttivo del mercato», spiega, «tutto sommato e nonostante il forte calo della produzione conferita (-13%) dovuto sia alle sfavorevoli condizioni climatiche (abbondanti piogge primaverili ed invernali) che hanno compromesso parte dei raccolti e sia alla saturazione del mercato per eccedenza di prodotto nel periodo autunno invernale, possiamo registrare che l’anno 2013 si sia concluso bene in termini di fatturato per gli operatori del mercato, con un raddoppio del volume d’affari da 5,8 milioni di euro del 2012 a 10,3 milioni del 2013, determinato dagli eccezionali prezzi di vendita dovuti ai ridotti quantitativi di prodotto primaverile». Tante le iniziative e le collaborazioni che sono sfociate in attività promozionali e non solo. Altra partita, è quella legata all’anno che si è appena aperto. «Relativamente alle strategie di rilancio del mercato per il 2014», spiega il presidente, «sono stati avviati degli incontri con gli operatori del mercato volti ad individuare delle possibili soluzioni strategiche da percorrere per ridare impulso alle contrattazioni e per affrontare probabili situazioni e momenti di difficoltà di mercato, specie durante la stagione autunno-invernale». Le iniziative riguardano la qualità dei prodotti conferiti per singola partita che devono rispondere a dei specifici standard di salubrità, ma anche l’avvio di progetti di diversificazione produttiva attraverso l’ampliamento della gamma merceologica commercializzabile. Non solo radicchi, dunque.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia