Lo Junghans riaffittato all’Esu

Il Comune fa un nuovo contratto di nove anni per la residenza universitaria

Lunga vita all’ex Junghans come centro per la residenza studentesca universitaria. Il Comune - proprietario dell’edificio - ha infatti rinnovato per altri nove anni il contratto d’affitto all’Esu (l’Ente per il diritto allo studio) che lo gestisce. Il nuovo contratto, scattato dal primo gennaio, avrà una durata di nove anni, a un canone annuo fissato in circa 235 mila euro. Ca’ Farsetti si è però impegnato anche a fare nel complesso quei lavori di manutenzione straordinaria che si impongono per le sue condizioni in parte degradate e derivanti da lavori fatti fin dalla sua apertura in modo tutt’altro che perfetto. La residenza Junghans, frutto della ristrutturazione dell’omonima fabbrica di orologi e strumenti di precisione, è particolarmente adatta per gli studenti che frequentano i corsi nel nuovo polo universitario di Santa Marta-San Basilio e per gli studenti dell'Accademia di Belle Arti. È dotata di 19 stanze singole con bagno privato,6 stanze singole con bagno condiviso e 88 camere doppie con bagno privato. Durante i mesi estivi, quando non è occupata dagli studenti, è affittata a un turismo giovanile che frequenta Venezia. Sono quindi oltre duecento gli studenti universitari fuori sede che trovano posto all’interno del complesso. Nei mesi scorsi avevano segnalato all’Amministrazione comunale e in particolare all’assessore alla Casa Bruno Filippini lo stato di avanzato degrado dello studentato. Crepe nei soffitti delle camere, calcinacci a vista, fessure nei pavimenti e nei battiscopa e una caldaia bloccata anche durante l'inverno. Una serie di anomalie da imputare alla mancata manutenzione straordinaria della casa dello studente, che compete al Comune che ne è proprietario, e non a quella ordinaria che compete all'Esu, affittuario della struttura. Proprio per questo Ca’ Farsetti ha ribassato il prezzo d'affitto della struttura comunale, prima pari a 323 mila euro l'anno. Il Comune ha anche chiesto al Tribunale di Venezia un accertamento tecnico preventivo sull'operato dell'azienda, la «Judeca Nova spa», che aveva restaurato l'edificio circa dieci anni fa assieme all'intero nuovo complesso residenziale della Giudecca, di cui fa parte lo Junghans.

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