L’Iuav ateneo italiano con meno fuori corso

VENEZIA. L’Iuav «primatista» tra gli atenei italiani per il minor numero di studenti fuori corso. Lo certifica la classifica resa nota ieri dal quotidiano Il Sole 24 Ore, che vede appunto l’Università...

VENEZIA. L’Iuav «primatista» tra gli atenei italiani per il minor numero di studenti fuori corso. Lo certifica la classifica resa nota ieri dal quotidiano Il Sole 24 Ore, che vede appunto l’Università di Architettura di Venezia avere il risultato migliore tra i 59 atenei statali italiani, con una percentuale di fuori corso del 28,4 per cento sul totale degli iscritti. Ma anche Ca’ Foscari risulta comunque tra le università italiane più «virtuose» per il numero dei fuori corso, per l’esattezza l’ottava in classifica, con una media di fuori corso del 33,4 per cento rispetto al totale degli iscritti. Per restare solo alle università venete, Verona ha il 35 per cento di studenti fuori corso e Padova il 30, mentre in vetta alla classifica in negativo ci sono gli atenei di Potenza e L’Aquila, con il 53,3 per cento di studenti fuori corso. La bassa percentuale di fuori corso di un’ateneo diventa oggi sempre più importante, perché una quota di finanziamenti statali legati ai costi standard degli atenei sarà legato proprio a questo parametro. Il rettore dell’Iuav Amerigo Restucci spiega il motivo di questo primato del suo ateneo nell’alto numero di studenti che concludono regolarmente il loro percorso di laurea. «È il risultato di una linea di condotta seguita all’Iuav ormai da qualche anno - spiega - che consiste nel contattare direttamente gli studenti fuori corso attraverso i loro docenti, spiegare loro la possibilità di aggiornamento del loro vecchio percorso di studi alla luce dei mutamenti dei corsi e quindi invogliarli a concludere fino alla laurea il loro impegno, senza abbandonarli al loro destino, né ricorrere a misure di tipo coercitivo. È una linea che sta funzionando, perché sono molti gli studenti che in questo modo sono riusciti ad arrivare alla laurea in tempi certi, senza restare “parcheggiati” all’interno dell’ateneo».(e.t.)

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