Lite finita con quattro coltellate condannato e 3 anni e due mesi

Ieri la sentenza per il 23enne di Eraclea che era imputato di tentato omicidio La vittima era stata colpita due anni fa al Food Festival davanti al Palaexpomar

caorle. Una furiosa lite, finita a colpi di coltello: un caso fortuito, ha evitato la tragedia. Il 23enne di Eraclea Giulio Mazzarotto è stato condannato dal gup di Pordenone, Giorgio Cozzarini, a 3 anni e 2 mesi di reclusione per tentato omicidio e porto abusivo d’armi. Processo con rito abbreviato e, dunque, con uno sconto di pena in cambio di un processo sugli atti a fascicolo, più veloce di un dibattimento in aula.

Il gup ha mantenuto l’accusa, ma ha anche riconosciuto al giovanissimo imputato (difeso dall’avvocato Giovanni Seno) le attenuanti generiche e il risarcimento parziale dei danni alla sua vittima, coetaneo colpito con quattro fendenti: due all’addome, uno alla schiena e uno alla coscia sinistra. Il medico legale nominato dal pubblico ministero come consulente tecnico aveva chiarito che uno dei fendenti che aveva raggiunto l’udinese Umberto Cagiano, figlio del gestore del ristorante Ai Bragozzi, poteva essere mortale. Il giovane infatti era stato colpito all’altezza della femorale e solo per qualche millimetro la lama non aveva lesionato l’arteria. Gli altri tre fendenti l’avevano raggiunto in punti del corpo non vitali.

Per la Procura di Pordenone non c’erano dubbi che si sia trattato di «atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, evento non verificatosi per cause indipendenti dalla loro volontà». La difesa di Mazzarotto ha sostenuto la non volontà omicida, dichiarando che si era trattato di una lite tra ragazzi. Indagati con Mazzarotto, anche sue due amici, entrambi di Eraclea, accusati di favoreggiamento, per aver “coperto” la fuga del compagno. Il primo ha fatto istanza di “messa in prova” presso i servizi sociali, mentre Davide Cattelan ha scelto di difendersi in aula. L’aggressione è avvenuta due anni fa e ha avuto come scenario il parcheggio del Palaexpomar dove era in corso il “Caorle Street and Food Festival”. Tra la folla, una ragazza della compagnia di Mazzarotto, aveva involontariamente colpito Umberto Cagiano, facendogli cadere il cellulare, che era così finito a terra con il vetro rotto. Insieme ad un amico, il ragazzo aveva raggiunto il gruppo, per chiedere spiegazioni e - secondo la ricostruzione dell’accusa - «Cibin prendendo le parti della ragazza, aggrediva con spinte e pugni l’amico del ragazzo, mentre Mazzarotto si lanciava contro Cagiano, accorso in difesa dell’amico, colpendolo con il coltello dopo una breve colluttazione».

Nel parapiglia, era saltato fuori il coltello a serramanico con una lama di 10 centimetri e il ragazzo si era ritrovato a terra, ferito in più parti del corpo. Nel procedimento si è costituita parte civile la vittima con l’avvocato Striuli . —

Roberta De Rossi

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