Jesolo, piazza Mazzini verso la pedonalizzazione. E test traffico deviato in via Vicenza

Piazza Mazzini pedonalizzata. L’idea rivoluzionaria è stata lanciata dal comitato e dal suo presidente Massimo Viale. Inizia adesso a prendere corpo dopo tante discussioni vaghe e mai affrontate con la dovuta serietà. I problemi relativi alla sicurezza e il frastuono sono legati anche al traffico, alle auto e moto che sfrecciano e non rispettano il limite dei 30 km orari.

L’ipotesi è di sperimentare una chiusura del traffico deviando il flusso dei veicoli in via Vicenza, la strada che scorre di fianco alla piazza più frequentata del lido, lato interno.

Il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, ammette la riflessione in corso. «Abbiamo sempre sostenuto che prima o poi la discussione sulla pedonalizzazione di piazza Mazzini doveva essere affrontata concretamente», premette De Zotti, «ne stiamo discutendo e per il momento non vado oltre. La sperimentazione in via Vicenza è sicuramente alla portata per capire l’impatto e le conseguenze della deviazione del traffico». Il presidente del comitato di piazza Mazzini, Massimo Viale, va oltre il ragionamento dell’amministrazione comunale.

«Noi abbiamo un grande progetto di rilancio per il futuro di piazza Mazzini», spiega fiducioso, «e quello che è diventato il nostro obiettivo è una pedonalizzazione stabile della piazza. Pensiamo anche di togliere la grande panca lato spiaggia per lasciare spazio a una nuova strada che poi possa fare una curva simile a quella in piazza Milano, per intenderci, quindi ricollegarsi a corso Trentin che è la prosecuzione di via Bafile e quindi la via principale. Una cosa è la sperimentazione, altra la pedonalizzazione stabile che non può, attraverso via Vicenza, escludere il mondo del commercio nell’asse principale. Con la nostra proposta la piazza verrebbe comunque pedonalizzata, ma corso Trentin non sarebbe di fatto isolata dal flusso del traffico come avverrebbe se ci fosse la deviazione in via Vicenza» .

«Piazza Mazzini è il cuore pulsante della città», conclude il presidente, «dobbiamo pensare in grande. Non è accettabile che ci siano locali che chiudono lo stesso giorno ogni settimana per il riposo, addirittura tre su quattro chiusi ieri».