Linee Alilaguna, Caronte e Lauro in lizza

Il Tar rinvia al 4 dicembre la sentenza sull’accesso agli atti. Un appalto da 178 milioni, sarà assegnato in gennaio



La società siciliana Caronte&Tourist, che cura i collegamenti sullo Stretto di Messina e con le isole Eolie, sbarca in laguna. L’obiettivo è quello di vincere la gara bandita dal Comune per l’assegnazione del 10 per cento dei servizi gestiti oggi «in house» da Actv, la società del trasporto pubblico. Un «affare» da 178 milioni di euro, concessione per nove anni più uno delle linee che collegano la città storica con l’aeroporto Marco Polo, oggi gestite da Alilaguna.

Una gara che doveva essere bandita nel 2016, quando il Consiglio aveva accolto il ricorso presentato proprio da Caronte, che ha formato un’Ati (associazione temporanea di impresa) insieme alla fiorentina Sightseeing, che gestisce i tour turistici nelle città d’arte e la società del gruppo Ferrovie dello Stato. «Invece a causa della burocrazia abbiamo assistito a tre anni mezzo di rinvii», commentano non senza polemica verso il Comune i vertici della società siciliana, «e a un prolungamento dello status quo». Anche il bando di gara, a sentire i concorrenti, avrebbe dei «buchi neri». Come l’assegnazione dei punteggi ai partecipanti. «Chi fornisce la sua flotta non ha punti in più, e nemmeno chi promette di abbassare il costo dei biglietti», dice la società, «invece bisogna avere un cantiere nel territorio». Il Tar del Veneto ha adesso fissato al 4 dicembre l’udienza che dovrebbe essere decisiva per la consegna alle società partecipanti della documentazione richiesta. Proprio Caronte, dopo il rifiuto del Comune, aveva presentato un nuovo ricorso al Tar sostenendo la necessità dell’accesso agli atti che riguardano la complessa vicenda. I partecipanti al bando di gara sono finora tre. Caronte, il gruppo Lauro insieme a Terminal Fusina. E, ovviamente, Alilaguna. La società veneziana che da qualche anno gestisce privatamente le linee, dopo aver acquistato da Actv le quote che l’azienda aveva messo sul mercato. Oltre un milione i biglietti venduti su quella tratta ogni anno, servizio che funziona e utili garantiti per il Comune.

Ma il regime di monopolio non è più consentito dalle normative. Dunque, si va a gara. L’apertura delle buste con le offerte è stata fissata per i primi giorni di gennaio. Ma fino al 4 dicembre tutto resterà fermo. Ed è probabile un nuovo rinvio.

Una battaglia simile, sempre riguardante le linee gestite da Alilaguna, si era vista due anni fa. Con ripetuti ricorsi da parte della società fiorentina Sightseen, alla fine in parte accolti dal Tar. Ma si trattava in quel caso di una linea turistica. Mentre il collegamento con l’aeroporto, in mancanza di un servizio di vaporetti Actv , è di fatto un «servizio pubblico», anche se svolto da privati. Biglietto di 15 euro – la metà per i residenti – sicuramente concorrenziale rispetto ai taxi privati, stesso costo del collegamento automobilistico gestito da Actv e Atvo con piazzale Roma (7 euro e 50).

Soprattutto in estate la tratta è molto affollata. Adesso gli operatori economici siciliani chiedono di entrare in questo mercato. «Cerchiamo di farlo da anni», sorride un dirigente della Caronte, «ma non è mai stato possibile». Questioni di burocrazia e di «particolarità» dell’ambiente veneziano, dicono in Comune. Ma la gara adesso si farà. Nel caso il servizio fosse aggiudicato a un ’azienda o Ati non veneziana ci sarà da risolvere il problema delle imbarcazioni (30 quelle attualmente in servizio di Alilaguna) e del personale (un centinaio di persone), per cui dovrà scattare la clausola di solidarietà. Ma la battaglia è solo all’inizio. —



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